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Il lieto fine
07 Marzo 2025 - 11:25
Le fedi nuziali di Pasqualino e Giovanna (fonte Il Piacenza)
Le due fedi nuziali in oro giallo custodite nella cassaforte dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza da quando è scoppiata la pandemia Covid hanno finalmente un nome e un volto: quello di Pasqualino e Giovanna, erroneamente incisi come Pasqualina e Giovanni. Questo errore dell’orafo, mai corretto per scaramanzia, ha segnato un'unione speciale che dura nel tempo.
La piacentina Paola Nicelli, dopo aver visto una foto e un articolo pubblicati il 21 febbraio sul quotidiano online Il Piacenza, ha riconosciuto le fedi dei suoi genitori. "Mi ha colpito la storia di queste due fedi e, in particolare, dei nomi: Pasqualina e Giovanni. I miei genitori, infatti, si chiamavano Pasqualino e Giovanna, ma l’orafo che le aveva incise sbagliò e invertì i loro nomi. Così, sugli anelli, il maschile e il femminile risultarono scambiati. Ma la mia mamma e il mio papà, per una questione scaramantica, non vollero farle rifare e le tennero così per tutta la loro vita", racconta la figlia al Corriere.
Dopo la fase acuta della pandemia, l’Azienda Usl di Piacenza si era ritrovata con diversi oggetti appartenuti ai pazienti ricoverati e anche deceduti tra marzo e maggio del 2020. Tra questi, alcuni non erano stati reclamati né era stato possibile risalire ai proprietari: collanine, bracciali, orologi, protesi dentali, rasoi elettrici, cellulari. E, tra questi, anche due fedi nuziali.
Mentre leggeva quell’articolo, Paola Nicelli ha avuto un dubbio che ha condiviso con suo marito. "Abbiamo telefonato alla redazione del quotidiano online chiedendo se potessero metterci in contatto con l’Ausl per verificare". Suo padre era venuto a mancare nel 2007, e da quel momento, sua madre ha sempre portato al dito sia la sua fede che quella del marito. Nell’aprile del 2020, sua madre è stata ricoverata all’ospedale di Piacenza per patologie non legate al Covid, e quando è stata trasferita in una casa di riposo, Paola si è accorta che non indossava più le fedi.
A causa dell’emergenza sanitaria, Paola non ha subito cercato le fedi, pensando che fossero semplicemente perse. Solo dopo la morte della madre e la lettura dell’articolo ha ricordato delle loro fedi. L’Azienda Usl, per evitare errori, aveva omesso di divulgare la data del matrimonio incisa all’interno degli anelli. Quando Paola ha contattato l’Ufficio Legale dell’Azienda sanitaria e ha chiesto della data delle nozze, 6 febbraio 1958, ha ricevuto la conferma e si è messa a piangere. Le fedi non sono ancora state riconsegnate, ma resta da completare la parte burocratica. "Aver ritrovato i loro anelli è un ricordo bellissimo della loro unione", sottolinea Paola.
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