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Il caso
26 Marzo 2025 - 16:45
La tragica morte di Aurora Tila, la 13enne precipitata dal terrazzo sopra casa a Piacenza il 25 ottobre, continua a sollevare interrogativi e richieste di giustizia. La madre della giovane, assistita dall'avvocata Anna Ferraris, ha espresso profondo rammarico per la conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica dei minori di Bologna, ritenendo che alcuni elementi fondamentali siano stati trascurati.
Per l'omicidio di Aurora è accusato un 15enne, con cui la ragazza aveva avuto una relazione. Tre testimoni avrebbero visto il giovane spingere la vittima, ma la madre di Aurora ritiene che le indagini abbiano omesso dettagli cruciali. Tra questi, un presunto tentativo di violenza sessuale, suggerito dagli indumenti trovati slacciati, e la condotta ossessiva dell'imputato, che non avrebbe accettato la fine della relazione. La mancata contestazione dello stalking e di altri fatti rilevanti, secondo la madre, rappresenta una grave lacuna che potrebbe favorire l'imputato.
Per il 15enne, attualmente in carcere, era stato programmato un giudizio immediato il 9 luglio ma la richiesta del rito abbreviato, una procedura che potrebbe portare a una riduzione della pena, ha comportato un rinvio della fissazione dell'udienza. La madre di Aurora teme che questa scelta, unita alle presunte omissioni nelle indagini, possa tradursi in una condanna troppo lieve, percepita come ingiusta rispetto alla gravità del crimine.
La famiglia di Aurora auspica che la Procura riveda il caso con maggiore attenzione, evitando che le omissioni si trasformino in un'ulteriore ingiustizia. "Aurora merita giustizia," si legge nella nota diffusa dall'avvocata Ferraris, che sottolinea l'importanza di un'indagine completa e accurata per garantire un processo equo e rispettoso della memoria della giovane vittima.
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