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Ferrari accelera e prova a superare i dazi USA: ecco la strategia del Cavallino

Da domani entrerà in vigore la nuova tariffa stabilita da Trump ma la casa di Maranello si prepara a proteggere la clientela e potenziare il marchio

Ferrari accelera e prova a superare i dazi USA: ecco la strategia del Cavallino

Ferrari reagisce ai dazi Usa, registrando a Piazza Affari un rialzo del 2,96% che porta il titolo sopra la soglia dei 400 euro. Questo risultato arriva all’indomani di una pre-conference call con gli analisti, durante la quale la casa di Maranello ha chiarito la strategia per affrontare l’aumento dei dazi statunitensi, che da mercoledì colpirà il mercato auto europeo con una tariffa del 25%.

Il management di Ferrari ha ribadito il suo impegno nel minimizzare l’impatto dei dazi sui clienti, molti dei quali sono acquirenti abituali e costituiscono oltre il 60% della base di compratori negli Stati Uniti. Per tutelare questa clientela fidelizzata, Ferrari aumenterà i listini di alcuni modelli attorno al 10%, ma escluderà dai rincari le vetture più accessibili come la Roma, la 296 con motore V6 e la SF90 ibrida.

Un altro aspetto centrale della strategia sarà la condivisione dei costi con i concessionari, in modo da non riversare completamente l’incidenza delle tariffe sui consumatori finali. Inoltre, il dazio del 25% sarà applicato al prezzo di importazione, inferiore rispetto a quello al dettaglio, riducendo ulteriormente l’impatto diretto sui clienti.

Nonostante la pressione dei dazi, gli analisti di Equita e Intermonte vedono prospettive solide per Ferrari. Sebbene il management non abbia fornito dettagli sui risultati del primo trimestre, che saranno pubblicati il 6 maggio, sono stati confermati gli obiettivi di crescita per l’intero anno.

Secondo gli analisti di Bernstein, i dazi non rappresentano una minaccia significativa per Ferrari, grazie alla fedeltà della clientela americana, composta principalmente da collezionisti che già possiedono almeno una Ferrari. Anche con l’aumento dei prezzi, la domanda resterà stabile, rafforzata dal valore e dall’esclusività del marchio. Bernstein stima che, anche se Ferrari decidesse di assorbire i costi delle tariffe, l’impatto si limiterebbe a 1,39 euro per azione.

Ferrari continua a essere un punto di riferimento nell’industria automobilistica di lusso, con una strategia che combina innovazione, gestione oculata e una clientela solida. Gli analisti sottolineano anche il miglioramento atteso nelle performance delle monoposto in Formula 1, che contribuirà a rafforzare ulteriormente il brand.

La capacità di Ferrari di adattarsi a sfide globali, come i dazi statunitensi, e di mantenere una crescita costante, conferma la resilienza del Cavallino Rampante, capace di brillare tanto sui mercati quanto in pista.

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