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Misure di sicurezza rafforzate a Rimini per il raduno della Pesach ebraica al Grand Hotel di Rimini

Sono previsti 400 ospiti che arriveranno dall'Europa, Sud America e Israele

Misure di sicurezza rafforzate a Rimini per il raduno della Pesach ebraica al Grand Hotel di Rimini

Attorno al Grand Hotel di Rimini, la presenza delle forze dell’ordine è costante: pattuglie agli ingressi, agenti in borghese tra i corridoi e nei dintorni, controlli rafforzati che si estendono a tutta l’area di piazzale Fellini. L’imponente dispositivo di sicurezza è stato predisposto dalla questora Olimpia Abbate per garantire la massima tutela agli oltre 400 ospiti ebrei che hanno scelto di celebrare la Pesach proprio in Riviera.

Si tratta di un appuntamento ormai consueto: da anni, durante la Pasqua ebraica, gruppi numerosi arrivano a Rimini da vari Paesi, soprattutto dall’Europa, dal Nord America e da Israele. La scelta del Grand Hotel è diventata una tradizione consolidata. Ma l’attuale scenario internazionale, segnato dal conflitto tra Israele e Hamas, impone misure eccezionali. Il timore di proteste o azioni violente non è remoto, e per questo le precauzioni sono aumentate.

Come già accaduto nell’aprile 2024, anche quest’anno la questura ha richiesto rinforzi al Ministero dell’Interno. La coincidenza tra Pesach e Pasqua, unita al calendario fitto di eventi in città – dalla Rimini Marathon alle celebrazioni pasquali – ha reso necessario un piano articolato per gestire flussi turistici e garantire la sicurezza generale.

A illustrare il quadro è la stessa questora Abbate, che sottolinea come l’attenzione sia massima: oltre alla sorveglianza sul Grand Hotel, sono previsti controlli mirati nei luoghi della movida, nei locali notturni, nei punti di aggregazione, così come nelle stazioni ferroviarie e a bordo dei treni. Un lavoro coordinato che coinvolge tutte le forze dell’ordine.

Il comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduto dalla prefetta Giuseppina Cassone, ha definito le linee guida dell’intervento. L’obiettivo è duplice: da un lato prevenire possibili situazioni di rischio legate al contesto internazionale, dall’altro contrastare fenomeni di microcriminalità come furti e rapine, che tendono ad aumentare nei periodi festivi.

“Confidiamo anche nella collaborazione degli operatori e dei gestori dei locali”, è l’appello rivolto dalle autorità, ripetuto più volte negli ultimi incontri istituzionali.

Per ora, la situazione al Grand Hotel è sotto controllo e non sono emersi segnali di allarme. Ma il clima di tensione diffuso, anche a livello nazionale, impone prudenza. La vigilanza, assicurano dalla questura, rimarrà alta fino alla conclusione del raduno, prevista per il 20 aprile.

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