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gioco d'azzardo
15 Aprile 2025 - 05:45
La legge regionale del 2013 contro la ludopatia ha prodotto risultati significativi in Emilia-Romagna, come illustrato durante la commissione Sanità e Welfare presieduta da Gian Carlo Muzzarelli. Tuttavia, il fenomeno del gioco d’azzardo continua a destare preoccupazione, con un giro d’affari di 9 miliardi di euro nel 2023 e oltre 60.000 emiliano-romagnoli a rischio.
Dal 2013, la normativa ha portato a:
La legge ha puntato su misure come la chiusura o delocalizzazione delle attività situate entro 500 metri da luoghi sensibili, come scuole e biblioteche. Tuttavia, rimangono margini di miglioramento, soprattutto per il gioco online e i gratta e vinci, settori sui quali la normativa regionale ha un impatto limitato.
Tra le principali preoccupazioni emerse in commissione, vi sono le proposte del governo di ridurre da 500 a 200 metri la distanza minima tra sale giochi e luoghi sensibili e il ritorno delle sponsorizzazioni sportive da parte delle società di scommesse. Queste modifiche hanno suscitato forti critiche, con molti consiglieri che sottolineano il rischio di un aumento della ludopatia, aggravato dalla crescente povertà.
Maria Costi (Pd) ha ribadito l’importanza di mantenere le attuali distanze tra sale giochi e luoghi sensibili, mentre Lodovico Albasi (Pd) ha accusato il governo di sottovalutare il problema. Carla Ludovica Ferrari (Pd) ha chiesto un’azione politica per proteggere famiglie e giovani dai rischi del gioco d’azzardo. Dall’altra parte, Nicola Marcello (FdI) ha ricordato i 94 milioni di euro stanziati dal governo Meloni per il contrasto alla ludopatia, sottolineando la necessità di comprendere le peculiarità del fenomeno in Emilia-Romagna. Alice Parma (Pd) ha evidenziato l’importanza di supportare non solo chi è affetto da ludopatia, ma anche i nuclei familiari coinvolti.
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