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Affitti brevi in Emilia-Romagna: entro quest'anno una nuova legge

La Regione si prepara a disciplinare gli affitti brevi per affrontare l'emergenza abitativa e tutelare il turismo

Affitti brevi in Emilia-Romagna: entro quest'anno una nuova legge

La Regione Emilia-Romagna accelera verso l’obiettivo di introdurre una legge regionale che regoli gli affitti brevi turistici, un fenomeno in costante crescita che interessa molte aree, dalla costa adriatica alle grandi città lungo la via Emilia, fino a Bologna. Giovanni Paglia, assessore alle Politiche abitative, ha ribadito la necessità di questa normativa entro l’anno, sottolineando l’importanza di disciplinare un settore che influisce sulla domanda abitativa e sui diritti dei cittadini.

Il primo passo è rappresentato dalla convocazione di un tavolo di confronto, previsto entro la fine di aprile, che coinvolgerà associazioni, categorie, sindacati, piattaforme digitali e altri stakeholders. L’obiettivo è garantire una discussione inclusiva e trovare soluzioni pratiche per i Comuni, che sono chiamati a definire il fenomeno in quanto enti di prossimità.

A Bologna si stimano circa 6.700 alloggi destinati agli affitti brevi turistici, a fronte di una domanda abitativa di oltre 16.900 unità (dati 2022). Questa situazione evidenzia la necessità di un equilibrio tra il diritto all’abitare e la promozione del territorio. Paglia ha sottolineato il vuoto normativo nazionale e la necessità di un intervento regionale per offrire strumenti concreti ai Comuni.

Negli ultimi anni, l’aumento delle domande al fondo regionale per l’affitto testimonia una crescente emergenza. Nel 2022, le richieste sono cresciute del 35% rispetto al 2021, raggiungendo oltre 65mila domande. Per gli alloggi ERP (Edilizia Residenziale Pubblica), si contano più di 26mila domande in attesa di assegnazione a livello regionale, oltre metà delle quali concentrate nei comuni capoluogo come Bologna.

La normativa potrebbe includere un tetto al numero di annunci per affitti brevi, una zonizzazione più marcata nelle città per differenziare le aree urbane e una base legislativa che faciliti i percorsi di ricorso o contenzioso. Il percorso legislativo, previsto entro la fine dell’anno o nei primi mesi del prossimo, dovrà bilanciare le necessità del turismo con quelle del mercato abitativo.

Roberta Frisone, assessora al Turismo, ha sottolineato l’impegno della Regione nel supportare i Comuni, riconoscendo il ruolo cruciale degli enti locali nel gestire il fenomeno. La proposta regionale si ispira a modelli già avviati in altre regioni, come la Toscana, pur cercando di tracciare un percorso unico per l’Emilia-Romagna.

Al tavolo di lavoro parteciperanno rappresentanti istituzionali e di categoria, incluse associazioni del settore come Confcommercio, Federalberghi, Confartigianato, Anci, università, piattaforme digitali come Booking e Airbnb, e gruppi sindacali regionali. Questo confronto sarà il punto di partenza per una legge che possa rispondere alle esigenze del territorio e affrontare le sfide del mercato abitativo.

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