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Il campione della Ducati ha perso il controllo alla curva 9, scivolando fuori pista e mettendo il titolo mondiale di MotoGP nelle mani di Jorge Martin, adesso in vantaggio di 29 punti

Pecco Bagnaia e la Caduta in Malesia: Martin Allunga in Classifica MotoGP

Un altro errore per Pecco Bagnaia, forse quello decisivo nella corsa al titolo mondiale di MotoGP. Durante la Sprint del GP di Malesia, al terzo giro, il campione della Ducati ha perso il controllo alla curva 9, scivolando fuori pista e mettendo di fatto il titolo mondiale di MotoGP nelle mani di Jorge Martin.

La Desmosedici di Bagnaia si è chiusa sull'avantreno e il campione è finito sull'erba, lasciando dietro di sé non solo la gara, ma anche una buona parte delle speranze di vincere il suo terzo titolo consecutivo. Anche se il Gran Premio di domani mattina (alle 8 ora italiana) potrebbe teoricamente cambiare le sorti, il distacco sembra quasi definitivo.

Martin, con una partenza impeccabile, dal canto suo, non ha sbagliato nulla: scattato dalla seconda posizione, ha subito preso il comando, costringendo Bagnaia a una traiettoria più larga già alla prima curva e a inseguire il rivale spagnolo.

Il ritmo sostenuto dei primi giri ha messo Bagnaia sotto pressione, con Marc Marquez minaccioso alle sue spalle. Tentando di reggere il passo di Martin, Bagnaia ha commesso che gli è costato carissimo. Ora il vantaggio di Martin su di lui è salito a 29 punti e, se domenica riuscirà a guadagnare altri 9 punti rispetto a Bagnaia, il titolo sarà suo.

Dopo il ritiro del suo rivale, Martin ha dominato la Sprint senza alcuna difficoltà, conquistando la sua settima vittoria stagionale nella gara breve del sabato e avvicinandosi ulteriormente al titolo. Sul podio sono saliti anche Marc Marquez, che ha mantenuto un secondo di distacco da Martin senza mai impensierirlo, e Enea Bastianini, terzo. A completare la classifica dei punti, troviamo Alex Marquez in quarta posizione, seguito da Fabio Quartararo, in ripresa con la Yamaha, Franco Morbidelli, Brad Binder, Jack Miller e Pedro Acosta.

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