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03 Ottobre 2024 - 19:30
La Repubblica di San Marino si è nuovamente posta al centro dell'attenzione internazionale per la sua determinazione nel proteggere la privacy dei suoi cittadini. Dopo aver già sfidato colossi come Facebook, è ora il turno di TikTok, la popolare piattaforma di social media con sede a Singapore, di affrontare le conseguenze delle sue pratiche di gestione dei dati.
Il garante della privacy di San Marino ha inflitto a TikTok una multa di 3,5 milioni di euro. La motivazione? La piattaforma non dispone di un sistema adeguato per verificare l'età degli utenti, permettendo così a minori di accedere a contenuti senza alcun filtro. Il presidente dell'autorità, Umberto Rapetto, ha sottolineato che "non vi è alcuna idonea modalità di verifica e rilevazione circa eventuali dichiarazioni mendaci rese dall'utente in fase di registrazione e accesso alla piattaforma". Questo significa che, in assenza di un valido consenso, i dati personali dei più giovani possono essere facilmente accessibili da terzi, esponendo i minori a rischi potenzialmente gravi.
Non è la prima volta che San Marino si trova a duellare con i giganti del web. Già nel gennaio 2023, l'autorità per la protezione dei dati aveva multato Meta, la società madre di Facebook, WhatsApp e Instagram, per la diffusione non autorizzata di dati personali. All'epoca, la sanzione ammontava a quattro milioni di euro, una cifra significativa per un piccolo stato come San Marino. La violazione riguardava la sicurezza dei dati di circa 12.700 cittadini, compromessi durante un attacco hacker globale nel 2019. Meta aveva impugnato il provvedimento, portando la questione davanti alla corte d'appello ma il ricorso venne giudicato inammissibile rendendo quindi la sanzione esecutiva.
Ora, tutte le attenzioni sono rivolte a TikTok e alle sue prossime mosse. La piattaforma potrebbe seguire l'esempio di Meta e impugnare la decisione, ma il rischio di ulteriori danni alla reputazione potrebbe spingerla a rivedere le sue politiche di verifica dell'età. In un mondo sempre più connesso, la fiducia degli utenti è un bene prezioso, e le aziende che non riescono a garantirla potrebbero pagare un prezzo elevato.
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