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07 Ottobre 2024 - 14:55
"Stay": il cortometraggio horror di Bologna arriva a Los Angeles
Al Chinese Theatre di Hollywood, noto per essere il luogo della celebre "Notte degli Oscar", verrà proiettato "Stay", un cortometraggio horror pensato per sensibilizzare sull'autolesionismo e il suicidio tra i giovani. Questo progetto è stato prodotto dal Comune di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna, con il coinvolgimento dei servizi di Politiche Giovanili.
Il film è il frutto della collaborazione tra il regista emiliano Luca Canali e la psicoanalista Arianna Marfisa Bellini, psicoterapeuta presso il "Dedalus - Centro di Psicoanalisi" di Bologna. L'intento del cortometraggio è di rivolgersi sia ai ragazzi che agli adulti per discutere di problematiche che rappresentano la seconda causa di morte tra i giovani, subito dopo gli incidenti stradali. "Stay" ha fatto il giro di numerosi festival cinematografici, riscuotendo attenzione anche a livello internazionale. Ora, è stato scelto per partecipare al Screamfest Horror Film Festival, il più prestigioso evento cinema horror al mondo, che si terrà dall'8 al 17 ottobre a Los Angeles. Girato nel Teatro Comunale Politeama di San Giovanni in Persiceto, il cortometraggio è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, nell'ambito del programma "GECO 12 - Giovani Evoluti e Consapevoli", finanziato dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio civile universale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
"Stay è un azzardo, una coraggiosa fuoriuscita dalle modalità di prevenzione già conosciute e già percorse. Insieme alle istituzioni abbiamo tenuto al centro il rigore scientifico senza cedere sulla bellezza artistica aprendo una nuova strada alla prevenzione - commenta la psicanalista Arianna Marfisa Bellini - Accogliere i bisogni e le sofferenze delle ragazze e dei ragazzi significa anche trovare un linguaggio comunicativo che tenga conto di un’estetica che siano in grado di riconoscere come propria e che accorci le distanze generazionali. È fondamentale che gli adulti sappiano spostarsi dalla tentazione di giudicare i sintomi giovanili e provino ad ascoltarli e a comprenderli".
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"Da sempre il genere horror mi affascina - dice il regista Luca Canali - è una narrazione che crea un’alchimia unica con lo spettatore. Le atmosfere, i colori, le musiche e il sound design sono strumenti potentissimi di questo filone. Con Stay ho incanalato tutto questo in un racconto per ragazzi che conserva la potenza del dolore che ti sfugge di mano, arriva senza cercare forzatamente una risposta e lascia un segno indelebile nel finale".
Spiega Laura Tagliaferri, responsabile dei servizi per i giovani del Comune di Bologna: "Ci interessa esplorare modalità inusuali per parlare ai giovani: ecco perché un corto horror. Stay rientra in una serie di azioni che il Comune di Bologna ha messo in campo di prevenzione al disagio giovanile. Con l’associazione Dedalus proviamo a declinare, attraverso linguaggi artistici, temi e argomenti non facili da affrontare anche per gli adulti: bullismo e cyberbullismo, disturbi alimentari e ora autolesionismo e suicidio. Su questi temi riprende anche il servizio gratuito di ascolto psicologico Psynbo, disponibile tutti i mercoledì all’Informagiovani. Lo sportello, curato da Dedalus, è rivolto ai giovani tra i 18 e i 35 anni".
Lucia De Siervo, dirigente della Regione Emilia-Romagna dell’Area Economia della cultura e politiche giovanili, commenta: "Il tema dei giovani non va dimenticato, ma anzi gli va data nuova centralità anche usando linguaggi inusuali come può essere il genere horror all’interno dei vari generi di filmografia. La Regione Emilia-Romagna non vuole ricordarsi dei giovani solo nei momenti gravi dei fatti di cronaca e vuole avere il coraggio di misurarsi con strumenti di comunicazione rinnovati per arrivare ad agganciarli".
Il cortometraggio è stato visto da molti studenti delle scuole medie e superiori di Bologna e dell'area metropolitana. Secondo i dati Istat e Unicef, in Italia questo fenomeno coinvolge tra il 15 e il 20% dei giovani di età compresa tra gli 11 e i 24 anni. Gli autori hanno scelto di abbandonare il tradizionale linguaggio della prevenzione, optando per un genere particolarmente apprezzato dalle nuove generazioni: l'horror.
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