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19 Novembre 2024 - 19:30
Lo gnocco fritto: dalla tradizione alla tavola
Lo gnocco fritto è una pietanza tradizionale dell'Emilia-Romagna, la cui denominazione varia a seconda delle aree e delle vicende storiche locali delle diverse città e province. Questa gustosa specialità emiliana ha conquistato nel tempo un posto d'onore nelle tradizioni culinarie di molte località della bassa Pianura Padana. Non sorprende che numerosi comuni emiliani ne rivendichino la storia e l'origine. Se ne trovano varianti quali il gnocco fritto modenese, la crescentina bolognese, la torta fritta di Parma, il pinzino ferrarese e il chisolino piacentino. Sono numerosi i modi per indicare un unico piatto tipico emiliano.
LE ORIGINI
La storia dello gnocco fritto risale a un'epoca anteriore alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente e sembra essere strettamente connessa all'arrivo dei Longobardi nella penisola italiana nel 568 d.C. Nonostante la mancanza di documentazione che attesti la presenza di questa vivanda in Emilia durante l'era romana, furono proprio le tribù germaniche a introdurre nel nostro territorio l'elemento chiave nella preparazione del gnocco fritto: lo strutto. Le radici storiche di questo piatto affondano quindi nelle influenze barbariche in Emilia intorno al VI secolo, in un periodo che ha visto le popolazioni germaniche modellare la gastronomia emiliana e non solo. La cucina longobarda era caratterizzata da un ampio uso di carni animali. Al fine di garantirsi maggiori scorte alimentari, era consuetudine estrarre lo strutto dal tessuto adiposo del suino, utilizzandolo poi per creare un pane povero di ingredienti ma alquanto nutriente, saporito e calorico. Questa particolare varietà di pane si è poi largamente diffusa nel contesto emiliano, divenendo un elemento essenziale nelle colazioni e nei pasti invernali dei contadini più modesti. L'arrivo dei Longobardi in Italia ha così profondamente trasformato la tradizione culinaria emiliana, influenzando gli ingredienti di base dei diversi prodotti tipici della regione.
L'ORIGINALE MODENESE
Lo gnocco fritto di Modena è ampiamente riconosciuto come la variante più aderente alla ricetta originale, spesso sostituendo il pane. La tradizione prevede che il gnocco fritto modenese venga preparato con semplici ingredienti quali farina, sale, acqua frizzante e strutto. Quest'ultimo è impiegato sia nella realizzazione dell'impasto sia nella fase di frittura. Una delle caratteristiche della variante originale di questa specialità emiliana è l'assenza di lievito nell'impasto. Prima di essere fritta nello strutto bollente, la pasta del gnocco fritto viene stesa con un mattarello e sagomata a forma di rombo, rettangolo, o tagliata in cerchi di 25 cm di diametro.
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