Ilaria D'Amico e la proposta di matrimonio di Buffon: "Sembrava avesse un'aria carica di dolore, mi sono spaventata"

Divenuto ormai un argomento ricorrente, due mesi fa è giunto finalmente il momento di mettere a tacere ogni speculazione: Ilaria D'Amico e Gianluigi Buffon si sono scambiati le fedi, suggellando ufficialmente un'unione che, di fatto, perdurava già da dieci anni. Ospiti della trasmissione "Che Tempo Che Fa", la coppia ha svelato i dettagli della proposta definitiva, quella a cui non si può dire di no. "Sembrava avesse un'aria carica di dolore, mi sono spaventata," ha raccontato la D'Amico. "Ci abbiamo riflettuto parecchio, e lui ha dedicato molto tempo a pensare come formulare bene la proposta di matrimonio. Una volta me l'ha chiesta via SMS da Parigi," mentre Buffon giocava nel Paris Saint Germain. "Una mattina presto, verso le cinque e mezza, mi ha scritto 'ma io e te non ci sposiamo?'." Buffon stesso conferma la veridicità di questo aneddoto, ammettendo con un sorriso ironico di aver fatto la proposta di matrimonio altre tre o quattro volte, sempre con una certa assiduità nel mese di febbraio.

"Ricordo come tra noi accadano sempre eventi un po' goffi. Era un periodo difficile della mia vita, quando mi trovavo a spostarmi tra Milano, Roma e Parma. Un lunedì mi fermai a Parma con lui, senza figli. Trovai il caminetto acceso e una melodia in sottofondo. Mi sedetti sul divano e lui si accasciò accanto a me, mi prese la mano, guardandomi con un tale dolore negli occhi che mi spaventai. Con una certa ansia mi fece la proposta, e io mi sciolsi, dicendo subito sì." Oggi formano una splendida famiglia, come sottolineato dalla stessa D’Amico nel giorno delle loro nozze: "Se siamo qui è anche grazie alla nostra meravigliosa famiglia e all’amore dei nostri ragazzi." Anche Alena Seredova, in un'intervista a "Gente," aveva contribuito a dissipare le discussioni, affermando: "Col tempo ho compreso che la fine di un legame può dare origine a qualcosa di nuovo. Ai miei ragazzi dico che sono fortunati, perché intorno a loro siamo in tanti. Ci sono mamma e papà, c’è Alessandro, c’è Ilaria, e anche loro due possono essere un ulteriore sostegno. Due genitori infelici non valgono la metà, mentre due famiglie felici rispettano innanzitutto le esigenze e le sensibilità dei ragazzi, e di conseguenza possono rappresentare una risorsa."

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