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L'intervista

Morgan sul Capodanno di Roma : "Chi se ne fotte di Tony Effe, prima di essere cancellati bisogna esistere"

Il musicista senza filtri: "Che si faccia vent’anni di concerti senza l’autotune prima di rompere il caz*o per essere stato cancellato"

Morgan (Fonte The Voice)

Morgan (Fonte The Voice)

Morgan non le manda a dire e commenta la vicenda della cancellazione di Tony Effe dal concerto di Capodanno a Roma. In un'intervista rilasciata a Adnkronos, l'artista si è espresso senza mezzi termini, rivelando il suo disinteresse per la vicenda e mettendo in luce quella che considera una disattenzione generale nei confronti dell'arte.

"Ma chi se ne fotte di Tony Effe? Sia che ci sia, sia che non ci sia, non cambia nulla, non mi sembra un problema grave", dice Morgan, minimizzando l'importanza della sua esclusione dal concerto. Secondo lui, la sua esperienza nel mondo della musica lo ha abituato a essere "cacciato" e, a questo punto, non si sorprende più. "Bisogna vedere cosa perdi a cacciare qualcuno. Nel mio caso sono stato cacciato 1000 volte e hanno sempre perso molto", commenta, riflettendo sulle sue numerose esclusioni, dalle partecipazioni a Sanremo fino ai contratti cancellati da parte della sua casa discografica.

Tuttavia, quello che davvero lo turba è la solidarietà che Tony Effe ha ricevuto da parte di alcuni colleghi, come Jovanotti. "Scandaloso", afferma Morgan, riferendosi al fatto che Jovanotti abbia preso posizione a favore di Tony Effe, mentre non ha mai mosso un dito per lui. "E non solo lui, anche gli altri", continua, criticando l'indifferenza nei suoi confronti. "Penso che siamo un Paese di incapaci del senso di arte. Penso che siamo un Paese di Fantozzi, di ignoranti", dice, accusando la scena musicale italiana di non comprendere il valore dell'arte e di preferire una cultura popolare più superficiale.

Morgan, infatti, si scaglia contro quella che percepisce come una generalizzata mancanza di rispetto per l'arte. "Questo Paese è arretrato e incapace di comprendere l'arte", afferma, lamentando l'approccio riduttivo nei confronti di ciò che significa fare musica. "Siamo un Paese che vede gli artisti come fenomeni passeggeri", aggiunge, dicendo di non comprendere perché si dia così tanto spazio a persone che considera poco meritevoli di attenzione. "Se cancellassero Beethoven dalla storia della musica, sarebbe un dramma mondiale".

Il cantante non ha dubbi: se Tony Effe vuole essere rispettato come artista, deve prima dimostrare di avere il merito per farlo. "Che si faccia la gavetta che ho fatto io, che si faccia vent’anni di concerti senza l’autotune prima di rompere il caz*o per essere stato cancellato. Perché prima di essere cancellati bisogna esistere"

La questione della censura è un tema che Morgan affronta con forza, sottolineando che l'arte deve essere valutata in base alla qualità del contenuto, non alla vita privata dell'artista. "L'arte deve essere giudicata per quello che è", afferma, aggiungendo che, se i testi di qualcuno sono "orrendi", è giusto che non venga messo sotto i riflettori. "Non mi importa della vita privata di un artista", chiarisce, "ma se i suoi testi fanno schifo, non è giusto che continui a salire sul palco".

Per Morgan, Tony Effe dovrebbe essere più grato per il successo che ha ottenuto finora. "È già tanto quello che ha ricevuto", afferma, criticando la società e il mondo della musica che, secondo lui, premiano più l'apparenza che il valore artistico. "In un Paese privo di senso artistico, è già troppo quello che ha ricevuto", conclude, concludendo il suo intervento con una citazione di Franco Battiato: "Meglio essere dei cretini in mezzo a dei geni, piuttosto che sentirsi un genio in mezzo a dei coglioni". 

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