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Spazio
05 Febbraio 2025 - 08:00
La Cina si appresta a inaugurare un nuovo capitolo nell'ambito dell'esplorazione spaziale con la missione Chang'e-7, programmata per il 2026. L'iniziativa è finalizzata a collocare tecnologie di ultima generazione sul polo sud lunare, in particolare sulla faccia nascosta della Luna, una regione ancora in gran parte sconosciuta. Successivamente al trionfo della missione del 2024 con la sonda Chang'e 4, che ha rappresentato il primo sbarco sulla faccia invisibile del nostro satellite, la Cina è determinata ad ampliare le sue mire verso il cratere Shackleton, situato nelle vicinanze del polo sud lunare. Tra le innovazioni tecniche che la Cina intende inviare sulla superficie lunare, spicca un robot rilevatore volante, ideato per la ricerca di acqua sotto forma di ghiaccio.
Tang Yuhua, vice capo progettista della missione Chang'e-7, ha descritto il robot come "un robot estremamente intelligente", capace di muoversi emulando il salto umano. "È in grado di atterrare in modo affidabile e ripetuto su diversi pendii, proprio come un essere umano che piega le gambe quando salta da un'altezza", ha spiegato Tang in un'intervista riportata dal South China Morning Post. Il robot è stato concepito per estendere la portata rispetto agli strumenti precedentemente utilizzati per la ricerca del ghiaccio sulla Luna. Grazie alla sua capacità di compiere almeno tre salti dalle aree illuminate dal sole ai crateri in ombra, è in grado di individuare, analizzare e localizzare la presenza di ghiaccio. Questa caratteristica di movimento e analisi autonoma rappresenta un significativo passo avanti nell'esplorazione lunare. La scoperta dell'acqua sulla Luna è un obiettivo primario per l'esplorazione spaziale.
Dopo aver rilevato la presenza di acqua nella sua formula molecolare (H2O) nelle zone più illuminate dal sole durante la missione Chang’e-5 del 2024, la Cina intende ora investigare sul lato opposto del satellite naturale. Le regioni costantemente in ombra, come i crateri tenebrosi, sono giudicate dagli studiosi le più promettenti per la presenza di ghiaccio d'acqua, grazie alle temperature eccezionalmente basse che possono raggiungere, inferiori ai -248°C. Il rilevatore volante previsto per la missione Chang'e-7 è equipaggiato con un analizzatore di molecole d'acqua, in grado di confermare la presenza e la distribuzione del ghiaccio nei crateri perennemente in ombra.
Una delle caratteristiche più sorprendenti della sonda è la sua capacità di operare in maniera autonoma, svolgendo oltre metà delle operazioni senza necessitare dell'intervento da terra, come riportato dall'agenzia di notizie Xinhua. La conferma dell'esistenza di ghiaccio d'acqua sulla superficie della Luna potrebbe comportare implicazioni rivoluzionarie per il futuro dell'umanità nello spazio. "Potrebbe ridurre significativamente i costi e il tempo necessari per trasportare l'acqua dalla Terra per la creazione di una base umana per attività a lungo termine sulla Luna", ha affermato Tang. Inoltre, la disponibilità di risorse idriche potrebbe agevolare nuovi progressi nell'esplorazione di Marte o dello spazio profondo.
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