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Maternità in Italia: un paese in evoluzione

Età più alta, carriera in crescita e nuove sfide per le donne italiane in maternità

Maternità in Italia: un paese in evoluzione

Il recente rapporto del CEDAP, pubblicato sul sito del Ministero della Salute, fornisce un'analisi dettagliata delle dinamiche che definiscono la maternità in Italia nel 2023. Un elemento di particolare rilievo è l'aumento dell'età media delle donne che intraprendono il percorso della maternità.

Se in passato tale età si attestava sui 32,2 anni, attualmente è salita a 33,2 anni. Questa tendenza si mantiene anche per quanto riguarda il primo figlio, con un'età media superiore ai 31 anni. Ma quali sono i fattori che inducono le donne italiane a ritardare la maternità? Sembra che la ricerca di una realizzazione personale e di stabilità lavorativa siano le motivazioni principali, poiché il livello di istruzione delle donne è strettamente correlato all'età alla quale diventano madri.

Un altro aspetto rilevante del documento è l'aumento delle donne che riescono a conciliare carriera e maternità. Il 60,1% delle madri afferma di svolgere un'attività lavorativa, un incremento rispetto al 58,6% rilevato nel rapporto precedente. Questo progresso è ancor più evidente tra le madri italiane, dove la percentuale si attesta al 67,9%. Tuttavia, persistono criticità poiché quattro madri su dieci non lavorano: il 23,7% si dedica a tempo pieno alle attività domestiche e il 14,2% è in cerca di occupazione o senza lavoro.

Nonostante ciò, i dati indicano un miglioramento rispetto all'anno scorso, evidenziando una lenta ma costante evoluzione verso una maggiore partecipazione femminile nel mondo del lavoro. Il rapporto mette in luce anche alcune disparità tra donne italiane e straniere, specialmente in merito alle visite prenatali. Solo l'1,8% delle italiane non effettua la visita ostetrica del primo trimestre, mentre la cifra sale al 10,6% tra le donne straniere. Questo divario risente di fattori quali l'istruzione e l'età della donna. Pur con queste differenze, il 92,9% delle donne si sottopone ad almeno quattro visite ostetriche durante la gestazione, e il 76,7% esegue più di tre ecografie.

Un tema delicato, ma fondamentale, è quello degli aborti spontanei, che colpiscono molte donne prima di portare a termine una gravidanza. Nel 2023, il 18,25% delle neo-madri ha vissuto uno o due aborti spontanei, mentre l'1,36% ne ha subiti più di due.

Questi dati evidenziano l'importanza di offrire un adeguato supporto a chi affronta queste esperienze. In materia di parto, la stragrande maggioranza delle donne, pari al 90,1%, opta per strutture pubbliche. I parti naturali predominano, con solo il 30,3% dei casi che richiede un intervento cesareo. È significativo che il 94,84% delle madri desidera la presenza del partner durante il parto.

Inoltre, il ricorso alla procreazione medicalmente assistita ha visto un incremento del 73% negli ultimi dieci anni, con un aumento delle gravidanze avviate tramite fecondazione in vitro.

Il quadro delle madri italiane nel 2023 è complesso e multiforme, riflettendo una società in trasformazione, alla ricerca di un equilibrio tra tradizione e modernità, fra lavoro e famiglia, sfide e opportunità.

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