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Rubrica Road to the Oscars 2025

Io Sono Ancora Qui: il potere della memoria e la lotta di una madre nella dittatura brasiliana

Una breve recensione sul film di Walter Salles

Io Sono Ancora Qui: il potere della memoria e la lotta di una madre nella dittatura brasiliana

"La memoria non è un luogo. La memoria è una voce". Nominato a tre candidature agli Oscar 2025 (Miglior Film, Migliore Attrice Protagonista e Miglior Film Straniero), "Ainda estou aqui" (in italiano "Io Sono Ancora Qui") dell'acclamato filmmaker brasiliano Walter Salles racconta una storia vera su una famiglia che deve affrontare una situazione dove ogni mossa compiuta deve essere calcolata e ogni decisione può essere decisiva per il destino di un'intera esistenza.

LA STORIA

La famiglia Paiva, con patriarca l'ex deputato del PTB brasiliano Rubens, vive con la moglie e i figli a Rio de Janeiro dopo alcuni anni dallo smantellamento del suo partito a seguito di un colpo di stato avvenuto nel 1964 da parte della dittatura militare. Un giorno Rubens viene prelevato per un interrogatorio e non fa mai più ritorno, così Eunice, sua moglie inizia la sua personale ricerca per l'amato marito, trasferendosi a San Paolo e concludendo gli studi universitari, diventando poi un'attivista. Ma la vita, fino alla vecchiaia le riserverà delle dure prove che testeranno la sua forza d'animo per mantenere intatta quello che è rimasto della sua famiglia.

LA MEMORIA, UN UN SUSSURRO CHE GRIDA (SPOILER ALERT)

Negli ultimi tempi, il cinema internazionale ha presentato pellicole con tematiche storiche di cui le nuove generazioni non sono a conoscenza, il che è un'ulteriore conferma di come il cinema sia un mezzo potente non solo d'intrattenimento ma anche di educazione e insegnamento culturale. Walter Salles è un veterano nella sua Brasile natìa: è stato produttore nel capolavoro "City of God" e regista di "I diari della motocicletta", film che narrano l'America Latina nella maniera più cruda e sincera con tematiche storiche quali l'ascesa di Che Guevara e le favelas brasiliane e del loro degrado.

Salles in "Io Sono Ancora Qui" affronta ancora una volta il tema della dittatura attraverso gli occhi della famiglia Paiva, una storia personale per il regista dato che è stato loro vicino di casa. Il film si basa sul memoir di Marcelo Paiva, figlio di Eunice e Rubens, nel quale descrive l'ultimo giorno in cui vide suo padre e la vita che ebbero da quel momento in avanti.

"Io Sono Ancora Qui" è la testimonianza della forza di una madre che, a seguito dell'imposizione del regime dittatoriale brasiliano, decide di non stare a guardare e di fare tutto quello che serve per portare in salvo i figli e allo stesso tempo, guidare uno dei paesi con una delle popolazioni più numerose al mondo, a ribellarsi alla dittatura facendo sentire la sua voce. Una battaglia che Eunice sembra sia destinata a perdere dato l'Alzheimer, malattia che la colpisce negli anni 90. La sua memoria la lascia ma nel momento in cui arriva allo stadio avanzato, vede un servizio sul marito e d'un tratto la sua vita intera, passata a combattere per la giustizia, ritorna per amore del marito che non è mai più ritornato da lei.

L'interpretazione di Fernanda Torres è magistrale, un tributo alla memoria delle donne che hanno vissuto durante quei decenni e un orgoglio per la sua stessa madre, Fernanda Montenegro, attrice premio Oscar nel 1999 per "Central do Brasil". Se Torres dovesse vincere l'Oscar nella categoria Miglior Attrice (una previsione che si stanno facendo tutti dopo la sua vincita ai Golden Globe), sarà dovuto non per il suo stato di "nepo baby", ma per il suo talento esemplare che fa dimenticare di chi è figlia.

Walter Salles, con "Io Sono Ancora Qui", si è di nuovo affermato come uno dei registi migliori al mondo, come anche dichiarato dal "The Guardian", grazie alla sua maestria nell'educare gli spettatori internazionali nella storia dell'America Latina, degna di essere imparata e conosciuta fino a fondo grazie allo splendore che è il cinema.

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