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BENESSERE & TECNOLOGIA
31 Marzo 2025 - 06:45
Salvatore Aranzulla (fonte: Instagram)
Chiunque abbia cercato una guida pratica online probabilmente ha già incontrato il nome di Salvatore Aranzulla. Tuttavia, oltre a occuparsi di risolvere problemi informatici, Aranzulla ha recentemente condiviso al Milano Longevity Summit, organizzato dalla Fondazione AEON presso il Teatro Franco Parenti, come il biohacking sia diventato un elemento fondamentale della sua vita quotidiana.
Durante il summit, dedicato ai nuovi sviluppi in tema di longevità e prevenzione, Aranzulla ha spiegato perché ha scelto di adottare tecniche specifiche per migliorare la qualità della sua vita. “Il biohacking rappresenta una forma di ottimizzazione, simile a quella che perseguo nel mio lavoro quotidiano”, ha affermato. “Si tratta di trovare soluzioni pratiche per stare bene, vivere in maniera più equilibrata e mitigare gli effetti negativi della moderna quotidianità”.
La parola "biohacking" deriva dall'idea di manipolare coscientemente i processi biologici del nostro corpo. Non riguarda solo l'uso di app per tracciare il sonno o dispositivi tecnologici avanzati, ma include anche strategie più semplici volte a migliorare il benessere fisico e mentale. È una filosofia che, secondo Aranzulla, ricorda il suo lavoro di divulgatore digitale: rendere comprensibili concetti complessi e utilizzarli per facilitare la vita quotidiana.
Per Aranzulla, questo si traduce nell'allenarsi con costanza, monitorare il sonno e sfruttare la tecnologia per ottimizzare il recupero energetico e affrontare la giornata con maggiore lucidità. "Ogni allenamento in palestra mi aiuta a ritrovare la concentrazione - ha affermato -. Il movimento allevia lo stress e accresce la mia produttività."
Nicola Marino, alla guida della Fondazione AEON, fa una riflessione sul fenomeno del biohacking, sottolineando come non sempre le tecniche promosse abbiano un fondamento scientifico robusto. "Ci sono approcci che mostrano potenziale – dice Marino – mentre altri rimangono a livello di sperimentazione. È cruciale saper distinguere tra pratiche ben supportate e quelle che potrebbero risultare inefficaci o dannose se affrontate con superficialità". Marino insiste sull’importanza di un approccio misurato: "Fare esperimenti su se stessi può essere vantaggioso, ma sempre con prudenza e, quando possibile, con la guida di esperti".
Per Aranzulla, integrare il biohacking nella vita quotidiana è stata una decisione quasi ovvia. "Inizialmente ero solo curioso- confida- poi è diventato un vero e proprio metodo. Mi ha aiutato a dormire meglio, avere più energia e pensare in modo più chiaro". Per lui, il biohacking va oltre la semplice tendenza del momento; rappresenta un approccio pratico e continuo alla cura di sé, guidato da costanza, buon senso e strumenti adeguati.
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