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SALUTE
01 Aprile 2025 - 08:30
Immagine di repertorio
A livello globale, l'HIV rappresenta ancora una minaccia mortale. Nel 2023, il virus ha causato la morte di oltre 600.000 persone. Sebbene la ricerca scientifica abbia reso possibile gestire la malattia nel tempo, molti Paesi a basso reddito dipendono ancora dagli aiuti internazionali per accedere a terapie e programmi di prevenzione. Tuttavia, questi finanziamenti cruciali potrebbero essere ridotti nei prossimi anni.
Uno studio pubblicato su The Lancet HIV avverte che i tagli, pianificati da Stati Uniti e altri donatori, potrebbero avere conseguenze devastanti: tra il 2023 e il 2030, il mondo potrebbe assistere a un incremento di decessi tra 770.000 e 2,9 milioni, nonché a un aumento fino a 10,8 milioni di nuove infezioni. Le persone vulnerabili, come al solito, sarebbero a rischio più elevato.
Dal 2015, quasi la metà dei finanziamenti destinati alla lotta contro l'HIV nei Paesi a basso e medio reddito è stata garantita da donatori internazionali. Gran parte di questi contributi proviene da Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Paesi Bassi, che insieme coprono oltre il 90% del totale. Tuttavia, il panorama sta mutando: nel 2023, gli Stati Uniti hanno fornito il 73% degli aiuti, ma hanno annunciato che dal gennaio 2025 sospenderanno quasi tutti i finanziamenti per una revisione interna. Anche altri Paesi sembrano orientarsi verso questa direzione.
Un team di ricercatori ha analizzato la situazione in 26 nazioni, tra cui il Sudafrica, l'Uganda, lo Sri Lanka, la Colombia e l'Albania. Utilizzando un modello matematico, hanno esplorato diversi scenari per il futuro: uno in cui i fondi rimangono invariati e altri quattro che prevedono variazioni crescenti nei tagli ai finanziamenti.
Il quadro delineato è inequivocabile: una riduzione dei fondi potrebbe causare un aumento significativo di contagi e decessi, con effetti particolarmente devastanti nell’Africa sub-sahariana. Le persone che già oggi hanno difficoltà ad accedere a test, farmaci e cure sanitarie saranno le più colpite, tra cui i consumatori di droghe, i lavoratori del sesso e i bambini.
Negli ultimi mesi, alcuni tagli hanno già compromesso servizi cruciali come l’accesso alla terapia antiretrovirale, la prevenzione e i test, riferisce Debra ten Brink del Burnet Institute, principale autrice di un recente studio. Se altri governi adotteranno questa linea, i progressi ottenuti nei decenni passati potrebbero essere vanificati. È un allarme tangibile che interessa milioni di persone.
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Nell'anno 2023 sono stati percepiti i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell'articolo 5 del medesimo decreto legislativo.