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Le Pen dopo la sentenza: «Come Martin Luther King, ci batteremo contro gli attacchi alla democrazia»

Place Vauban, folla a sostegno di Le Pen dopo la condanna. Nessun passo indietro dalla leader del Rassemblement National

Le Pen dopo la sentenza: «Come Martin Luther King, ci batteremo contro gli attacchi alla democrazia»

Il raduno a Place Vauban (fonte: Instagram stories del profilo ufficiale)

Marine Le Pen ha scelto la piazza per manifestare la propria reazione. Davanti ai sostenitori del Rassemblement National, riuniti in Place Vauban, l'ex candidata alla presidenza francese ha ribadito la sua sfida nei confronti della magistratura e del sistema politico, che a suo avviso starebbero minando le fondamenta della democrazia.

"Non mi arrenderò", ha proclamato con determinazione, in seguito alla condanna che le impone cinque anni di ineleggibilità per appropriazione indebita di fondi pubblici. Una sentenza che, secondo la leader della destra radicale, supera la sua persona: "Questa decisione politica viola lo stato di diritto oltre che la democrazia". Dal palco, ha espresso gratitudine verso i presenti, parlando di una robusta mobilitazione popolare in difesa dei principi democratici. Ha confessato di essere profondamente commossa nel vedere così tante persone accorse a sostenerla.

In un discorso infuocato, ha ribadito con forza l'importanza cruciale della sua lotta politica, affermando: "Grazie per essere qui a difendere ciò che questa decisione ha calpestato e che considero al di sopra di ogni altra cosa: la mia gente, il mio Paese e il mio onore." Ha poi accusato il sistema giudiziario di interferire nel processo democratico, sostenendo che non spetta ai giudici decidere i candidati elettorali. E ha rilanciato: "La giustizia non può interferire nel modo in cui i funzionari eletti operano al servizio dei cittadini francesi finché non vi siano arricchimenti personali o casi di corruzione."

Le Pen ha sostenuto l'esistenza di un'alleanza tra magistratura e media, finalizzata a escluderla dalla scena politica, come riportato da Adnkronos. Ha richiesto la cessazione di pratiche che considera dannose per i principi democratici, sottolineando: "Noi non contestiamo la giustizia, ma chiediamo che questi abusi indegni della democrazia cessino."

Durante un intervento in collegamento con il congresso federale della Lega, accanto a Matteo Salvini, è stata ribadita la determinazione nel portare avanti una "battaglia pacifica", ispirandosi a figure emblematiche della storia dei diritti civili. "La nostra lotta sarà come la tua lotta, caro Matteo, una lotta pacifica e democratica. Prendiamo esempio da Martin Luther King: sono proprio i diritti civili dei francesi a essere rimessi in discussione".

Secondo Le Pen, la questione non riguarda solamente un episodio personale, ma rappresenta un "attacco alla possibilità per i francesi" di scegliere liberamente il proprio rappresentante politico. "Questo attacco è nei miei confronti, ovviamente, ma questo non è un problema, è nei confronti di tutto il popolo francese... non potranno scegliere, non potranno votare per un candidato che desiderano alla guida del nostro Paese". Ha sottolineato con forza questo aspetto, concludendo con una promessa: "La nostra sarà una lotta pacifica, democratica."

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