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11 Aprile 2025 - 15:35
L’aria ancora sa di primavera, le giornate si allungano ma l’estate sembra un’eco lontana. Eppure, oggi — 11 aprile — l’Italia torna a guardare verso l’orizzonte, a tendere l’orecchio al rumore delle onde e a ricordare che il mare non è solo vacanza, ma identità, cultura e vita quotidiana.
Si celebra oggi la Giornata Nazionale del Mare, istituita nel 2017 dal Codice della Nautica da Diporto, con l’obiettivo di educare, sensibilizzare e riconnettere cittadini e istituzioni con l’enorme ricchezza che circonda il nostro Paese: oltre 8.000 chilometri di coste, una biodiversità unica e una storia millenaria fatta di navigazione, commerci, migrazioni e scoperte.
Dalle scuole ai porti, dai piccoli borghi marinari alle città affacciate sull’Adriatico, sul Tirreno o sullo Ionio, oggi è il giorno in cui il mare torna al centro del racconto. Non come sfondo da cartolina, ma come protagonista.
Cala Blu Marino, Isola di Favignana
Il Ministero dell’Istruzione e del Mare — perché sì, da qualche anno il “mare” ha guadagnato il suo posto anche nei titoli ufficiali — invita le scuole a organizzare laboratori, incontri e visite a realtà del mondo marino. L’obiettivo? Far capire a bambine e bambini che conoscere il mare è il primo passo per proteggerlo.
Dall’inquinamento da plastica ai cambiamenti climatici, dalla pesca sostenibile all’artigianato costiero, ogni tema si intreccia con quello che il mare rappresenta: un ecosistema fragile e straordinario, ma anche un’occasione per educare al rispetto e alla responsabilità.
È fondamentale riflettere sulle sfide ambientali che affliggono i nostri mari. Secondo le campagne Goletta Verde e Goletta Laghi 2023 di Legambiente, il 32% dei campioni di acque marine e lacustri monitorati in 18 regioni italiane presenta livelli di inquinamento superiori ai limiti di legge.
Il Mar Mediterraneo, in particolare, è tra i più colpiti: l'87% delle sue acque è inquinato, con la presenza di metalli tossici, sostanze chimiche industriali e rifiuti di plastica . Ogni giorno, circa 730 tonnellate di rifiuti finiscono nel Mediterraneo, di cui il 95% è costituito da plastica . Questi rifiuti si degradano in microplastiche, che penetrano nelle catene alimentari, minacciando gli ecosistemi marini e la salute umana.
C’è chi al mare pensa solo in agosto, tra ombrelloni e sdraio. Ma per molti italiani — marinai, pescatori, biologi, operatori turistici — il mare è presenza quotidiana, lavoro e memoria.
E poi c’è chi semplicemente lo sogna da lontano, da una finestra nell’entroterra, o ne sente la mancanza. A loro è dedicata questa giornata. A chi ha voglia di sentire il rumore delle onde anche a primavera, quando il profumo della salsedine è ancora un pensiero e non una realtà.
La Giornata Nazionale del Mare è, in fondo, un invito. A tornare al largo, anche solo con l’immaginazione. A riscoprire la connessione profonda che l’Italia ha con il mare, in ogni stagione. A ricordarci che il mare non è altro da noi: è parte di ciò che siamo.
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