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Concessione contro il degrado o favoritismo politico? La decisione di Lepore scatena polemiche e alimenta tensioni in Bolognina

Sospette coincidenze sollevano dubbi su favoritismi del Comune verso i centri sociali, mentre le manifestazioni si contrappongono in un clima di crescente tensione a Bologna

Concessione contro il degrado o favoritismo politico? La decisione di Lepore scatena polemiche e alimenta tensioni in Bolognina

Matteo Lepore

Lepore regala casa ai centri sociali e l’ultrasinistra scende in piazza contro chi contesta il Comune.
Ovviamente, si tratterà solo di coincidenze, ma è curioso che il prossimo 26 settembre, nel popolare e problematico quartiere della "Bolognina”, i "centri sociali" dell’ultrasinistra abbiano indetto una manifestazione esattamente in concomitanza con l’annunciata iniziativa antidegrado organizzata dal comitato Una Bologna che cambia e alla quale hanno aderito, oltre a diversi altri comitati cittadini, tutti i partiti di opposizione e a cui dovrebbe partecipare anche Elena Ugolini, candidata alla
presidenza della Regione Emilia Romagna.

Quale sia la coincidenza è presto detto: sempre ieri, mentre sul web è iniziato a circolare il volantino per pubblicizzare la concentrazione degli "ultra’ rossi", il Comune ha reso noto di aver prorogato per ulteriori 6 mesi la "convenzione", con cui il gruppo denominato Labàs - il più noto dei "centri sociali" bolognesi - occupa locali pubblici in vicolo Bolognetti. Insomma, il sindaco del Pd, Matteo Lepore, assicura una sede ai militanti dell’estrema Sinistra fino al prossimo anno e i beneficiari, prontamente, scendono in piazza per disturbare le attività politiche dei comitati civici e quelle elettorali del Centrodestra.

Saranno solo coincidenze, certo, ma che sollevano non poche perplessità. Per altro, ha suscitato sarcastica indignazione la motivazione con cui l’amministrazione ha deciso di prorogare la presenza degli attivisti di Labàs in vicolo Bolognetti, nel complesso attiguo alla scuola dove, negli ultimi mesi, si sono registrati diversi e inquietanti episodi di degrado e violenza che hanno coinvolto anche gli studenti delle "Guido Reni". Infatti, il sindaco ha giustificato la decisione con la volontà d’impedire "nuove occupazioni abusive", ovviamente proprio da parte degli attivisti di Labàs, qualora fossero stati sfrattati.

In altre parole, sarebbe come contrastare il furto, consegnando volontariamente il bottino ai ladri. Per altro, la situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che, recentemente, il Tar ha giudicato illegittima l’assegnazione a Labàs, da parte del Comune, di quel sito, rendendo ancor più inaccettabile la proroga semestrale che, per non farsi mancare nulla, sarebbe anche prorogabile per altri e successivi sei mesi. Insomma, un vero e proprio favoritismo a un raggruppamento politico tra i più turbolenti tra quelli in attività a Bologna e che fa parte di una "rete antifascista" protagonista di eventi tutt’altro che edificanti nel recente passato. Rete che adesso - sotto le sigle Concibò, Granma e Spm Ivan Ilich - si dà appuntamento allo stesso orario e nello stesso giorno, nel quasi adiacente "Parco della Zucca", in cui è prevista la manifestazione di Ubcc, Centrodestra, Indipendenza! e Popolo della famiglia contro la criminalità che affligge il quartiere e, segnatamente, l’area di piazza dell’Unità.

E che sia la manifestazione indetta da Ubcc a essere nel mirino dei "centri sociali" - formalmente indetta contro la prevista fermata del nuovo tram - lo tradisce il titolo stesso della manifestazione: "Il degrado è la loro tristezza. La nostra piazza è gioia". L’iniziativa delle forze di opposizione cittadine, infatti, ha per slogan: "Stop al degrado";. Insomma, il rischio è che giovedì 26 settembre diventi un pomeriggio al "calor bianco", caratterizzato da tensioni annunciate e volte a scoraggiare i cittadini dal partecipare alla manifestazione legittimamente indetta da Ubcc. Tensioni, guarda caso, create da soggetti alla sinistra del Pd e della giunta, ma che, dal Pd e dalla giunta, vengono coccolati e avvantaggiati in ogni modo.

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