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GIUSTIZIA E SECONDE POSSIBILITà
25 Novembre 2024 - 10:48
Carcere di Reggio Emilia
Un giovane di 28 anni, già noto alle forze dell'ordine per reati di associazione a delinquere e furti, è stato nuovamente arrestato, interrompendo così il suo percorso di reinserimento in società.
Durante un normale servizio di controllo del territorio, i carabinieri della stazione di Campagnola Emilia hanno fermato l'auto del giovane. All'interno del veicolo, gli agenti hanno trovato torce, guanti, cappelli e due grossi cacciaviti con punta a taglio, strumenti che hanno destato sospetti. La presenza di questi attrezzi ha portato alla denuncia del 28enne per possesso ingiustificato di chiavi e/o grimaldelli, un reato che ha avuto conseguenze significative sul suo status legale.
Il giovane era stato condannato a 4 anni e 11 mesi di reclusione, con fine pena previsto per luglio 2025. Tuttavia, grazie a un'ordinanza del tribunale di sorveglianza di Bologna, gli era stata concessa la possibilità di espiare il residuo della pena in regime di affidamento in prova al servizio sociale. Una misura alternativa per i detenuti di reintegrarsi gradualmente nella società, ma richiede il rispetto di determinate condizioni. Tra queste, l'obbligo di svolgere attività risocializzante presso un'associazione, impegno che non è stato rispettato.
La violazione delle condizioni imposte ha portato a un immediato intervento del magistrato di sorveglianza di Reggio Emilia. La scoperta degli attrezzi da scasso e l'assenza ingiustificata dall'associazione hanno determinato la sospensione della misura alternativa. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce, che hanno raggiunto il giovane presso la sua abitazione, conducendolo in caserma per le formalità di rito prima di accompagnarlo in carcere.
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