Processo Sara Pedri: richiesta di condanna per maltrattamenti al primario Tateo e alla vice Mereu

Il caso di Sara Pedri, la giovane ginecologa di Forlì scomparsa il 4 marzo 2021, sembra essere quasi concluso. La vicenda, della scomparsa della ginecologia dell'ospedale di Trento, è giunta a un punto cruciale: richiesta di condanna per il primario Saverio Tateo e la sua vice Liliana Mereu. La procura ha chiesto 4 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per entrambi, accusati di maltrattamenti nei confronti del personale, tra cui la stessa Pedri.

La requisitoria della PM Maria Colpani, durata oltre quattro ore, ha ricostruito un contesto di abusi e intimidazioni nel reparto diretto da Tateo."Pressioni psicologiche, esasperazione, il personale viveva in uno stato di soggezione", ha dichiarato la PM, sottolineando come il clima ostile fosse diffuso. La Colpani ha ripercorso le tappe di un'indagine complessa, iniziata con la scomparsa di Sara Pedri e arricchita da testimonianze che hanno rivelato un ambiente lavorativo tossico. Ambiente che secondo i familiari, avrebbe portato la donna a togliersi la vita.

Rimini: accusato di violenza sessuale su una paziente disabile, il medico nega tutto

Il professionista è stato arrestato il 12 ottobre scorso per presunti abusi sessuali su una paziente avvenuti durante la degenza

Ginecologhe e ostetriche sono state ascoltate dal giudice durante le udienze, e le loro testimonianze hanno confermato la realtà di un ambiente caratterizzato da continui abusi e ostilità. La PM ha utilizzato questi elementi per rafforzare l'accusa

Durante le udienze, era presente solo Tateo, affiancato dai suoi avvocati Salvatore Scuto e Nicola Stolfi, mentre a fare le veci della Mereu era in aula il legale Franco Rossi Galante.