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FINE DEL SABOTAGGIO
01 Dicembre 2024 - 17:26
Frame dalle telecamere di sorveglianza
Manomette 51 autobus, tenta di incendiarne uno e finisce ai domiciliari. Dopo tre mesi di indagini, il colpevole viene smascherato grazie alle telecamere di sorveglianza. Ora indossa il braccialetto elettronico: ecco dove.
Il protagonista di questa storia è un 60enne residente nel reggiano, un ex dipendente dell'azienda di trasporti SETA della sezione di Modena. Licenziato per stalking nei confronti di una collega, l'uomo ha deciso di vendicarsi in modo eclatante. Con un vistoso cappello, si aggirava nel parcheggio dei bus, forzando le portiere e riempiendo di silicone i blocchetti di accensione. Un gesto che ha paralizzato il servizio di trasporto pubblico proprio nel primo giorno di scuola, il 16 settembre scorso.
Non contento del danno già arrecato, una settimana dopo l'uomo ha tentato di lanciare una molotov nel piazzale riservato al parcheggio dei mezzi, nel tentativo di incendiare un autobus. Un piano che, se fosse riuscito, avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Tuttavia, le telecamere di videosorveglianza hanno catturato ogni suo movimento, fornendo agli inquirenti prove della sua colpevolezza.
Le immagini, insieme alle impronte digitali trovate sul posto, hanno permesso ai carabinieri di Modena, guidati dal comandante Marco Zavattaro e dal comandante del reparto operativo Giovanni Mura, di risalire rapidamente al colpevole. Un altro dettaglio che ha tradito il sabotatore è stato il maldestro tentativo di camuffare la targa della sua auto, modificando a mano una "L" in una "U". Un errore che ha facilitato ulteriormente il lavoro degli investigatori.
Ora, l'ex autista si trova agli arresti domiciliari con l'obbligo del braccialetto elettronico. Le accuse a suo carico sono gravi: tentato incendio aggravato e danneggiamento aggravato.
+++Notizia in aggiornamento+++
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