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ENERGIA E TERRITORIO
10 Dicembre 2024 - 16:15
Pannelli agrivoltaici dell'Energy Park di Faenza e il logo di Hera (Credit Photo: Gruppohera.it)
Coniugare la produzione di energia rinnovabile con l’uso sostenibile del suolo non è più un sogno, ma una realtà in costruzione. L’agrivoltaico rappresenta una delle soluzioni più innovative e strategiche per il futuro dell'energia pulita in Italia. La multiutility Hera, con sede a Bologna, ha ottenuto un finanziamento di quasi 10 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per realizzare due progetti ambiziosi in Emilia-Romagna: l’Energy Park di Faenza e l’impianto Horowatt di Cesena, due simboli di una nuova era energetica.
Tra i progetti del PNRR, l’Energy Park di Faenza si distingue non solo per il posizionamento al decimo posto nella graduatoria nazionale, ma anche per il record di contributo ottenuto tra i progetti del centro-nord Italia. Con i suoi 70 ettari a ovest della città, l’impianto promette di diventare un modello di riferimento per l’integrazione tra energia e agricoltura.
Cuore pulsante del parco saranno i 22.000 pannelli fotovoltaici bifacciali, in grado di generare 14 megawatt di potenza e produrre annualmente 21,5 gigawattora di energia elettrica — energia sufficiente a coprire il fabbisogno di circa 11.000 famiglie. Ma non è solo una questione di numeri. L’intero spazio sarà suddiviso in tre aree con funzioni distinte e complementari:
Grazie a questa visione integrata, l’Energy Park contribuirà a ridurre le emissioni di 7.700 tonnellate di CO2 all’anno, l'equivalente di quanto assorbe un bosco di 830 ettari. Un vero polmone verde che non si limita a generare energia, ma si prende cura anche del territorio.
A Cesena, la collaborazione tra Hera e la cooperativa agricola Orogel dà vita al progetto Horowatt, un esempio concreto di economia circolare. Qui l’innovazione agrivoltaica si traduce in una sinergia perfetta tra energia e filiera agroalimentare.
L’impianto sorgerà presso lo stabilimento di Orogel e sarà dotato di pannelli fotovoltaici montati su strutture metalliche rialzate a 3 metri di altezza, consentendo il proseguimento delle attività agricole sottostanti. Questo modello di utilizzo condiviso del suolo è uno degli aspetti più avanzati dell’agrivoltaico.
La produzione prevista è di 8 gigawattora all’anno, con l’80% dell’energia utilizzata direttamente dagli stabilimenti di Orogel. Questa scelta garantisce alla cooperativa un’importante riduzione dei costi energetici e una maggiore autonomia. Inoltre, la combinazione con l’impianto di cogenerazione esistente, già gestito da Hera Servizi Energia, rafforza l’efficienza complessiva del sistema. Anche in questo caso, l’impatto ambientale è significativo: si stima una riduzione di 2.000 tonnellate di CO2 l’anno. I lavori per l’impianto dovrebbero concludersi entro il 2025, aprendo la strada a un nuovo modello di produzione agricola sostenibile.
L’impegno di Hera va oltre i singoli progetti. I finanziamenti ottenuti dal PNRR rappresentano un acceleratore per la transizione energetica e un passo deciso verso l’obiettivo net zero entro il 2050. Il sistema di tariffa incentivante, che garantisce un prezzo fisso per l'energia immessa in rete per 20 anni, protegge i progetti dalle oscillazioni dei mercati energetici, assicurando stabilità economica e sostenibilità finanziaria.
Ma l’impatto reale di questi progetti va oltre i bilanci. Le nuove infrastrutture energetiche in Emilia-Romagna sono un esempio di come sia possibile produrre energia pulita e, al contempo, valorizzare il territorio, sostenendo l'agricoltura e contribuendo alla creazione di nuovi spazi verdi. Non solo pannelli solari, dunque, ma anche agricoltura e boschi urbani, in un progetto che guarda al futuro con una visione d'insieme.
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