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Profezie religiose
27 Febbraio 2025 - 12:20
Fin dal Medioevo, la celebre "Profezia di Malachia" ha catturato l'interesse e suscitato timori tra studiosi, religiosi e appassionati di misteri. Attribuita a San Malachia, arcivescovo di Armagh vissuto nel XII secolo, la profezia è composta da una serie di motti in latino che, secondo la tradizione, avrebbero predetto l'identità di tutti i pontefici eletti dal 1143 fino alla fine dei tempi.
Il profeta Malachia
La profezia fu rinvenuta nel 1595 dal monaco benedettino Arnold de Wyon, il quale la incluse nel suo volume intitolato "Lignum Vitae". Secondo quanto narrato da Malachia, durante un pellegrinaggio a Roma, egli avrebbe avuto una visione mistica in cui gli sarebbero stati rivelati i nomi o le peculiarità di 112 pontefici, a partire da Celestino II, che salì al soglio pontificio nel 1143, fino all’ultimo Papa della storia. Nel manoscritto, quest’ultimo pontefice, identificato come "Petrus Romanus", sarebbe stato colui sotto cui la Chiesa avrebbe raggiunto il suo termine definitivo. Il profeta annota infatti:: "Pietro Romano, che pascerà le pecore in molte tribolazioni. Dopo le quali, la città dai sette colli sarà distrutta, e il Giudice tremendo giudicherà il suo popolo.".
Oggi sono in molti a ritenere che questa figura corrisponda all'attuale papa: Francesco.
Elenco dei papi predetti dal profeta Malachia
La traduzione delle frasi latine tratte dalla Profezia di Malachia:
Le interpretazioni delle profezie non sempre risultano nitide e, talvolta, rischiano di trasformarsi in forzature per far combaciare l'identità dei pontefici che effettivamente si sono avvicendati nella storia. Un esempio emblematico è rappresentato da Giovanni Paolo II, indicato come "De labore solis" ossia "Dal lavoro del sole". Egli venne alla luce il 18 maggio 1920, giorno coincidente con un'eclissi solare, e si spense il 2 aprile 2005, data caratterizzata anch'essa da un'eclissi solare parziale. Giovanni Paolo II si distinse come un papa estremamente dinamico e instancabile, avendo visitato più Paesi di qualsiasi altro pontefice nella storia della Chiesa. Tale descrizione si armonizza con il simbolismo del "lavoro del sole", che può alludere anche al suo incessante viaggio attraverso il globo, analogamente al Sole che non conosce tregua.
Joseph Ratzinger, noto come Papa Benedetto XVI, è stato descritto con l'appellativo di "Gloria olivae", ovvero gloria dell'ulivo. Tale definizione potrebbe trovare una corrispondenza in lui, essendo associato all'ordine dei Benedettini, il cui simbolo include l'ulivo, una pianta che tradizionalmente rappresenta la pace e la riconciliazione. Benedetto XVI si è caratterizzato per un approccio più meditativo e teologico rispetto ai suoi predecessori, ponendo in evidenza tali valori durante il suo pontificato. Il motto "Gloria olivae" può anche essere interpretato nel contesto della serenità che ha contraddistinto il suo papato e la storica decisione di ritirarsi nel 2013, diventando il primo pontefice a dimettersi dopo seicento anni.
Jorge Mario Bergoglio, scelto nel 2013 come Papa col nome di Francesco, è stato il primo pontefice a optare per questa denominazione, ispirandosi a San Francesco d'Assisi. Nonostante il motto attribuito a lui nella profezia non faccia esplicito riferimento al nome "Francesco", molti hanno riscontrato somiglianze con l'idea di "Petrus Romanus". Papa Francesco, gesuita, membro di un ordine fortemente legato a Roma, ha messo al centro del suo pontificato temi cruciali come la lotta alla povertà e la riforma ecclesiastica, in un periodo caratterizzato da profonde crisi interne e sfide globali. Questo contesto potrebbe rispecchiare le "tribolazioni" descritte da Malachia, che prefigurano la distruzione della "città dai sette colli".
La profezia continua ancora oggi ad alimentare discussioni e ipotesi, mentre di ora in ora si attendono gli ultimi aggiornamenti sulla salute del papa e sul futuro della Chiesa cattolica.
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