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Sicurezza stradale in Emilia-Romagna: la sfida per ridurre incidenti e mortalità

Le nuove strategie per ridurre incidenti e mortalità con l'obiettivo "Vision Zero".

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Incidenti

L'Emilia-Romagna ha visto un calo degli incidenti stradali e della mortalità negli ultimi anni, ma i dati restano superiori alla media nazionale ed europea. "Siamo ancora lontani dagli obiettivi dell'UE, per cui c'è tanto lavoro da fare", ha dichiarato l'assessora regionale alla Mobilità, Irene Priolo, presentando il programma quinquennale dell'Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale. Accanto a lei, il nuovo presidente Marco Pollastri ha illustrato le strategie per contrastare il fenomeno.
Un impegno concreto: il ruolo dell'Osservatorio regionale
L'Osservatorio regionale sulla sicurezza stradale, con un budget di mezzo milione di euro all'anno, ha l'obiettivo di ridurre il numero degli incidenti e il loro enorme costo sociale ed economico.
Nel 2023, la spesa derivante dagli incidenti stradali in Emilia-Romagna ha raggiunto 1,7 miliardi di euro, rendendo la regione la seconda in Italia per impatto economico negativo.
Un dato allarmante riguarda il tasso di mortalità: 62,4 morti per milione di abitanti, ben al di sopra della media italiana di 52 e della media UE di 45,5. Pollastri ha sottolineato l'importanza di un'azione mirata, con particolare attenzione alla fascia di età più colpita: i giovani tra i 18 e i 29 anni, per cui la strada rappresenta la prima causa di morte.
Vision Zero: un obiettivo ambizioso ma necessario
Il principio guida dell'Osservatorio è la "Vision Zero": nessuna perdita di vita umana sulla strada è accettabile. L'obiettivo è ridurre del 50% il numero di morti e feriti gravi entro il 2030, prendendo come riferimento i dati del 2019. Per raggiungere questo traguardo, saranno necessarie scelte strutturali e sistemiche, affrontando le criticità che costituiscono lo "zoccolo duro" della sicurezza stradale.
Strategie di prevenzione su misura per ogni fascia d'età
L'approccio alla prevenzione sarà diversificato e calibrato sulle diverse fasce d'età:
• Neonati e bambini: un kit informativo sulla sicurezza stradale verrà consegnato alle neo-mamme all'uscita dai reparti di maternità, insieme alle informazioni sulla salute dei neonati.
• Bambini e ragazzi in età scolare: in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale e le scuole, verranno sviluppati programmi educativi per sensibilizzare gli studenti sulla sicurezza stradale.
• Giovani adulti (18-29 anni): questa è la fascia più difficile da intercettare. Si lavorerà a stretto contatto con le Università per promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi.
• Lavoratori: molte vittime degli incidenti stradali sono pendolari. Le associazioni dei datori di lavoro saranno coinvolte per sviluppare campagne di sensibilizzazione sui tragitti casa-lavoro.
• Anziani: i sindacati pensionati saranno partner attivi per affrontare le sfide di mobilità legate all'età.
Focus su categorie vulnerabili e iniziative pubbliche
Oltre a un'azione mirata sulle diverse fasce d'età, l'Osservatorio punterà l'attenzione sulle categorie più vulnerabili: pedoni, ciclisti e motociclisti, per i quali il rischio di incidente è significativamente più alto.
Un'importante iniziativa pubblica sarà l'organizzazione annuale degli Stati Generali della Sicurezza Stradale, il 17 novembre, con il primo appuntamento fissato a Bologna.
Questo evento servirà a fare il punto sulle azioni intraprese e sulle strategie future.
Un impegno per un futuro più sicuro
"Azzerare gli incidenti stradali e gli errori umani è certamente complesso, ma è un obiettivo che dobbiamo perseguire con determinazione", ha affermato l'assessora Priolo.
La sicurezza stradale non dipende solo dalle infrastrutture, ma anche dal comportamento individuale.
Creare le condizioni affinché le persone affrontino la strada con maggiore responsabilità e minori distrazioni è essenziale per rendere le città più sicure e vivibili.
L'Emilia-Romagna ha avviato un percorso ambizioso per ridurre incidenti e vittime sulle strade. La sfida è grande, ma il traguardo è chiaro: una mobilità sicura per tutti.
 

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