È una festa, sì. Ma non di quelle fatte di celebrazioni vuote: oggi si celebra un risultato concreto, costruito giorno dopo giorno, voce dopo voce, grazie al lavoro silenzioso e determinato di chi, dietro a una cuffia e a uno schermo, tiene in mano la prima linea dell’emergenza. È stata inaugurata ufficialmente la nuova centrale unica di risposta 112 dell’ospedale Maggiore di Bologna, e non è un’inaugurazione qualsiasi. È la tappa di un percorso importante, un punto fermo in un sistema sempre più complesso e integrato, che mette al centro il cittadino e la qualità del servizio. 3.500 telefonate al giorno, 300 all’ora nei momenti di picco. Numeri che parlano da soli e che raccontano un’Emilia-Romagna sempre più affidata a un sistema rapido, efficace, pronto. Oltre 261.000 chiamate gestite dal 3 dicembre scorso. E dietro questi numeri, 45 operatori formati con cura, capaci di distinguere ciò che è davvero urgente da ciò che può attendere. Solo il 60% delle chiamate viene inoltrato a forze dell’ordine, sanitari o vigili del fuoco: il resto viene gestito in autonomia, evitando intasamenti, errori, perdite di tempo prezioso. Un filtro umano e tecnologico allo stesso tempo, perché ogni secondo conta, e ogni operatore sa di essere il primo anello di una catena delicata e vitale. Lo ha sottolineato anche la nuova direttrice generale dell’Ausl bolognese, Anna Maria Petrini, parlando di un sistema “efficace, tecnologicamente avanzato, con competenze molto elevate”, in grado di integrare sanità e sicurezza pubblica in un’unica rete fluida. Una risposta ogni 4,5 secondi. Questo il tempo medio su scala regionale. Una prontezza che ha superato la prova del fuoco delle oltre 400.000 chiamate ricevute durante i primi mesi di avvio completo del servizio. “Tempi appropriati, standard rispettati, un punto di certezza per i cittadini” ha ribadito l’assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi, riconoscendo come questo traguardo sia stato possibile grazie a una visione condivisa tra istituzioni, personale tecnico e operatori. La centrale di Bologna, insieme a quella di Parma, rappresenta oggi un baluardo per l’intera regione. E da pochi giorni il numero unico europeo 112 è attivo in tutti i distretti telefonici dell’Emilia-Romagna. Un traguardo raggiunto con metodo, ascolto, condivisione, e soprattutto con l’impegno quotidiano di chi ha scelto di fare della propria voce uno strumento di aiuto. Oggi è festa. Ma domani, e ogni giorno, ci sarà qualcuno pronto a rispondere. Con competenza, empatia e coraggio.
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