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Boom del gioco d'azzardo a Bologna: 890 milioni l'anno, allarme del Comune

L’assessora Matilde Madrid denuncia un impatto sociale devastante e chiede maggiore regolamentazione. I numeri sulla ludopatia restano sottostimati.

Cristina Giancarlini

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redazione@bolognacronaca.it

18 Aprile 2025 - 16:05

Scommesse Puntate Giocate

Solo nel Comune di Bologna, la spesa complessiva per il gioco d'azzardo ha raggiunto la cifra impressionante di 890 milioni di euro l'anno. Un dato che assume ancora più rilevanza se confrontato con il bilancio comunale, che ammonta a 1,2 miliardi di euro, come sottolineato in Consiglio comunale dall’assessora al Welfare Matilde Madrid. Madrid ha definito il fenomeno un’emergenza con un impatto sociale devastante, puntando il dito contro le multinazionali delle scommesse che, a suo dire, incassano miliardi e miliardi sulla salute dei cittadini. La critica si estende anche alla direzione politica nazionale: Anziché porre un argine e chiedere massima trasparenza sui flussi economici, si tolgono vincoli, denuncia l’assessora, che aggiunge: Questa cosa è inaccettabile e noi come Comune di Bologna faremo di tutto per arginare questa deriva di deregolamentazione. Nonostante l’entità della spesa, nel 2023 i dati ufficiali indicano solo 239 persone in trattamento per ludopatia nel Comune di Bologna, meno del 10% del totale delle persone seguite per dipendenze dall’Ausl. Tra questi, 75 sono nuovi utenti, una quota che secondo Madrid è proporzionalmente inferiore rispetto ai nuovi casi a livello regionale. Si tratta in prevalenza di uomini, con una età media di 50 anni. L’assessora ha poi evidenziato come gli enti locali siano lasciati soli nella lotta alle dipendenze da gioco, criticando alcune scelte del Governo centrale: Soppressione della specializzazione dell'osservatorio, taglio di 20 milioni per le patologie da gioco e proroga delle licenze fino a fine 2026. E aggiunge, con un riferimento polemico: Nel 2015 Meloni attaccò la ministra Lorenzin dicendo che bisognava trattare il gioco come il fumo. La conclusione di Madrid è netta: Va resa più stringente e non più lasca la normativa sul gioco online.  Se non vuoi perderti neanche una notizia, entra nel nostro canale WhatsApp! Clicca qui e ricevi in tempo reale le news più importanti di Bologna e provincia. Hai una segnalazione da fare? Scrivi direttamente alla redazione! Invia la tua segnalazione.

Solo nel Comune di Bologna, la spesa complessiva per il gioco d'azzardo ha raggiunto la cifra impressionante di 890 milioni di euro l'anno. Un dato che assume ancora più rilevanza se confrontato con il bilancio comunale, che ammonta a 1,2 miliardi di euro, come sottolineato in Consiglio comunale dall’assessora al Welfare Matilde Madrid.
Madrid ha definito il fenomeno un’emergenza con un "impatto sociale devastante", puntando il dito contro le multinazionali delle scommesse che, a suo dire, "incassano miliardi e miliardi sulla salute dei cittadini". La critica si estende anche alla direzione politica nazionale: "Anziché porre un argine e chiedere massima trasparenza sui flussi economici, si tolgono vincoli", denuncia l’assessora, che aggiunge: "Questa cosa è inaccettabile e noi come Comune di Bologna faremo di tutto per arginare questa deriva di deregolamentazione".
Nonostante l’entità della spesa, nel 2023 i dati ufficiali indicano solo 239 persone in trattamento per ludopatia nel Comune di Bologna, meno del 10% del totale delle persone seguite per dipendenze dall’Ausl. Tra questi, 75 sono nuovi utenti, una quota che secondo Madrid è "proporzionalmente inferiore rispetto ai nuovi casi a livello regionale". Si tratta in prevalenza di uomini, con una età media di 50 anni.
L’assessora ha poi evidenziato come gli enti locali siano lasciati soli nella lotta alle dipendenze da gioco, criticando alcune scelte del Governo centrale: "Soppressione della specializzazione dell'osservatorio, taglio di 20 milioni per le patologie da gioco e proroga delle licenze fino a fine 2026". E aggiunge, con un riferimento polemico: "Nel 2015 Meloni attaccò la ministra Lorenzin dicendo che bisognava trattare il gioco come il fumo".
La conclusione di Madrid è netta: "Va resa più stringente e non più lasca la normativa sul gioco online".

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