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Un giorno a Bologna sotto le nuvole? Scopri il segreto di San Petronio

Nel cuore della città c’è un capolavoro nascosto che unisce scienza, arte e mistero. Perfetto da visitare anche a Pasquetta, quando il cielo è grigio e si ha voglia di meravigliarsi.

Bologna da scoprire

Basilica San Petronio

Nel cuore pulsante di Bologna, proprio dove le piazze sembrano già raccontare tutto, si nasconde un primato che in pochi conoscono, persino tra chi questa città la abita da sempre. La Basilica di San Petronio, imponente nella sua incompiutezza gotica, custodisce un tesoro che sfugge allo sguardo distratto: la meridiana solare funzionante più lunga del mondo.
Sì, avete letto bene. Non serve salire su torri panoramiche o entrare in musei per fare un viaggio nel tempo e nella scienza: basta varcare le porte di questa basilica, affacciata su Piazza Maggiore, per rimanere sorpresi da una linea che taglia il pavimento con un’inclinazione insolita e una storia incredibile.
Sono 67 metri di calcolo, intuizione e precisione, realizzati nel 1655 dall’astronomo Gian Domenico Cassini, che trasformò questo luogo sacro in uno strumento scientifico d’avanguardia. Attraverso un foro praticato nella volta, a 27 metri d’altezza, la luce del sole penetra e proietta un’ellisse luminosa che, ancora oggi, indica con impressionante esattezza il mezzogiorno solare.
Ma San Petronio non è solo questo. Ogni angolo racconta una storia.
All’interno si trova una delle cappelle più sorprendenti della città, la Cappella dei Re Magi, decorata da un affresco quattrocentesco di Giovanni da Modena. Qui, tra scene dell’Inferno e del Paradiso, si cela una raffigurazione dell’Islam e del profeta Maometto all’inferno, un’immagine che ha fatto discutere nei secoli e che testimonia quanto l’arte religiosa fosse anche specchio delle tensioni culturali dell’epoca.
Passeggiando lungo le navate si scoprono anche due organi storici che ancora oggi vengono utilizzati per concerti: quello costruito da Lorenzo da Prato nel 1471 è uno dei più antichi del mondo ancora funzionanti.
Infine, non si può non restare colpiti dalla stessa facciata incompiuta, emblema di un’ambizione mai realizzata: doveva essere più grande di San Pietro a Roma, ma la storia ha deciso altrimenti. E proprio questa imperfezione la rende unica, raccontando l’identità di Bologna: colta, visionaria, concreta.
In una giornata come questa, con le nuvole che velano il sole e l’aria che invita a rallentare, San Petronio diventa la meta perfetta. Non solo per la sua bellezza austera e mai scontata, ma per quel piccolo segreto che unisce fede, sapere e tempo.
Un consiglio? Entrate. Cercate la linea sul pavimento. E lasciatevi attraversare da una luce antica, che parla ancora a chi ha voglia di ascoltare.
 
 

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