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La città proibita
28 Agosto 2024 - 07:10
E' un cortocircuito micidiale quello del mercato degli affitti a Bologna: i prezzi salgono alle stelle e le case non si trovano. Una emergenza che coinvolge famiglie e lavoratori, molti ormai "sfrattati" dal concentrico urbano dal turismo, dai bed & breackfast e da Airbnb, ma soprattutto gli studenti fuorisede, per cui una stanza o un posto letto diventano un miraggio.
Bologna è, al momento, la seconda città più cara d'Italia per quanto riguarda gli affitti degli studenti, superata solo da Milano. Lo dice un rapporto di Immobiliare.it. La media per una stanza singola si attesta sui 506 euro al mese, mentre un posto letto in una doppia costa circa 264 euro. Un aumento del 5% rispetto all'anno precedente. Ma si tratta di una media, appunto: ci sono storie, raccontate nelle chat degli studenti o dai rappresentanti universitari, che danno l'esatta misura di quanto accade a Bologna.
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C'è chi racconta di essersi sentito chiedere 1.200 euro al mese per un monolocale arredato, "ma il tavolo era in realtà un comodino", altri parlano di "850 euro per un seminterrato". Costi insostenibili per studenti e famiglie. Che però si inseriscono nella ormai drammatica realtà degli affitti di Bologna: per trovare qualcosa a meno di 800 euro, per un appartamento medio o bilocale, bisogna andare oltre la tangenziale. E, anche per studenti che si unissero per dividere le spese, non sarebbe comunque la soluzione migliore, a causa dei trasporti.
Secondo gli analisti, la situazione attuale del mercato immobiliare è ancora dovuta agli squilibri portati dalla pandemia e alla tendenza, da parte dei proprietari di immobili, a privilegiare affitti brevi, per motivi burocratici e per garantirsi il pagamento immediato. E poi, come conseguenza o forse come fattore dell'over-tourism che assilla anche Bologna, in centro o nei quartieri migliori spuntano stanze in affitto solo su Airbnb.
A Bologna si calcola che ci siano 40mila studenti fuori sede, ma i posti negli studentati e nelle residenze pubbliche sono soltanto 1.780. L'Ergo, l'ente per il diritto allo studio, ha avviato la costruzione di nuovi studentati, ma i tempi sono brevi. Intanto, per gli studenti "Studiare e abitare nella stessa città sta diventando un lusso solo per chi può permetterselo", afferma l'Unione degli Universitari, che denuncia anche la presenza di un mercato degli affitti in nero, difficile da quantificare ma sicuramente presente.
Per uno studente, il costo della casa è una voce che di fatto raddoppia le spese per lo studio, spiega Maura Pili, segretaria di Sinistra Universitaria: "Di anno in anno vediamo un aumento dei canoni mensili. Se la media di una stanza singola è di oltre 500 euro al mese, vuol dire che alcune costano di più. In Bolognina, per esempio, se ne trovano anche a oltre 600 euro, più le utenze, il costo della retta universitaria, dei libri, dei trasporti e del cibo".
Le associazioni studentesche chiedono interventi a tutti i livelli, coinvolgendo attori locali e istituzioni nazionali. "Il governo spreca i soldi del PNRR per alloggi privati anziché puntare su residenze pubbliche accessibili", denuncia l'UDU. La rete degli universitari di Bologna conclude: "Non chiamatela emergenza casa. A Bologna continuano a crescere i costi e la domanda, quadro segnato dalla cronica mancanza di posti letto negli studentati pubblici e dalle enormi difficoltà per gli studenti e le studentesse nella ricerca di alloggio a prezzi sostenibili".
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