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«In Romagna l’estate 2024 è la seconda più calda dell’ultimo secolo»

Pierluigi Randi, presidente dell’Associazione Meteo Professionisti, analizza i dati di questo ultimo trimestre

«In Romagna l’estate 2024 è la seconda più calda dell’ultimo secolo»

L'estate 2024 entrerà nella storia come la seconda più calda degli ultimi 100 anni in Romagna, superata solo dal record stabilito nel 2003. Le temperature medie del trimestre giugno-agosto di quest’anno hanno superato di 2,7 gradi la media climatologica del periodo 1981-2010. Per mettere in prospettiva, nel 2003 la temperatura media era stata di 2,9 gradi sopra la stessa media, segnando così l'estate più rovente del secolo scorso.

Le informazioni emergono da un post pubblicato su Facebook da Pierluigi Randi, presidente di Ampro (Associazione Meteo Professionisti) e consulente tecnico dell’Agenzia Nazionale Italia Meteo. Il suo aggiornamento climatico evidenzia una serie di differenze significative tra le due estati record. Nel 2003, i mesi di giugno e agosto furono particolarmente estremi, con picchi di temperature massime che sfidarono i limiti della registrazione. Al contrario, l'estate 2024 ha visto luglio e agosto come i mesi con le anomalie più marcate, con temperature minime che hanno superato quelle del 2003. Questo ha comportato notti eccezionalmente calde, in un'estate che si è dimostrata anche più umida rispetto a quella del 2003.

L’analisi di Randi sottolinea che le estati più calde degli ultimi decenni appartengono tutte al nuovo millennio. Tra le cinque estati più calde degli ultimi 100 anni, figurano quelle del 2024, 2023, 2022, 2012 e 2003. Interessante notare che estati calde precedenti come quelle del 1994 e del 1998, purtroppo, non riescono più a rientrare tra le prime dieci.

Questi dati non fanno altro che confermare una tendenza preoccupante di aumento delle temperature globali, con impatti diretti sulle condizioni climatiche locali. La Romagna, come molte altre regioni, continua a fronteggiare il crescente problema del riscaldamento globale, che sembra non lasciare spazio ad alcun sollievo nelle stagioni estive. In questo contesto, il monitoraggio costante e le analisi come quelle fornite da Randi sono fondamentali per comprendere e adattarsi ai cambiamenti climatici in corso. La crescente frequenza e intensità delle ondate di calore pongono sfide significative per le comunità e richiedono strategie sempre più sofisticate per la gestione dell’ambiente e la tutela della salute pubblica.

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