Cerca

MOTOR VALLEY

Tutte le notizie e i fatti direttamente dal cuore della Motor Valley

fatti e notizie

MOTOR VALLEY

IL FATTO

La truffa della "guaritrice quantistica": tumori curati in videochiamata e minacce di estorsione

Sara Duè, 40 anni, nata a Bologna, "professava" nella sua casa di Ravenna. Tra i "pazienti" anche un neonato

La truffa della "guaritrice quantistica": tumori curati in videochiamata e minacce di estorsione

Sara Duè

C'è sempre un fascino irresistibile verso ciò che è "miracoloso". E, si sa, quando la disperazione si insinua, quella parola diventa un appiglio. Un macchinario statunitense che promette di "sgretolare i tumori" grazie alla fisica quantistica e alle videoterapie, con una "dottoressa" pronta a promettere l’impossibile: guarire il cancro a distanza, grazie a una tecnologia sconosciuta ai medici tradizionali, ma potentissima secondo la sua narrazione. Ecco la storia di Sara Duè, la sedicente medico-scienziata che, insieme a due complici, è finita nel mirino della giustizia per truffa, estorsione e abuso di professione. Tutto ha inizio con una promessa: basta con la chemioterapia, basta con le sofferenze. Sara Duè, una quarantenne di Ravenna, offriva una via di fuga dalla realtà medica convenzionale a coloro che combattevano il tumore. Protagonista di questo inganno era un dispositivo americano, chiamato Scio, che, a suo dire, avrebbe curato il cancro attraverso misteriosi campi magnetici e algoritmi quantistici. Basta una videochiamata e il miracolo si compie, ovviamente dietro un compenso.

A crederci sono stati anche i genitori di un bimbo di soli sei mesi, colpito da una grave forma di tumore. La coppia, distrutta dalla malattia del figlio, ha deciso di aggrapparsi a quella che sembrava essere l'ultima speranza, presentata da una conoscente: un percorso alternativo che prometteva la guarigione. Così, i genitori del piccolo si sono affidati a Sara Duè, che li ha convinti a interrompere la chemioterapia e a pagare 1.500 euro per iniziare la nuova terapia. Ma, come nelle storie peggiori, dopo un’iniziale e illusoria ripresa, le condizioni del bimbo sono drasticamente peggiorate.

Nonostante gli sforzi della falsa dottoressa per mantenere la sua messa in scena, la coppia ha finalmente deciso di tornare in ospedale e di denunciare la donna. E proprio qui si inserisce la parte più torbida della vicenda: quando la guaritrice ha scoperto che i genitori avevano denunciato il caso a Striscia la Notizia, ha deciso di passare alle minacce. Con un tono che sembra più adatto a un film di gangster che a una vicenda di guarigione, Sara Duè ha preteso che i genitori del piccolo ritrattassero le loro dichiarazioni. Non solo: ha chiesto loro un bonifico di 10 mila euro, altrimenti avrebbe sporto denuncia per diffamazione. Sì, avete letto bene. Da sedicente guaritrice a estorsore, il passo è breve quando il tuo castello di bugie inizia a crollare.

Ma stavolta, è stato il sistema giudiziario a intervenire, e l'epilogo non poteva che essere drammatico. Sara Duè, insieme ai suoi complici – una donna di 39 anni di Terni e un uomo di 46 anni di Ferrara – è stata arrestata. Dovranno rispondere non solo di truffa, ma anche di estorsione, esercizio abusivo della professione medica e lesioni personali.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter