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Bancarotta fraudolenta: tre condanne in appello per la famiglia Musca

Il nuovo procedimento ha portato a una condanna per l'ex vicesindaco Giuseppe Musca e sua moglie, mentre il figlio Nicola, precedentemente assolto nel primo processo, è stato ora dichiarato colpevole

Bancarotta fraudolenta: tre condanne in appello per la famiglia Musca

Bancarotta fraudolenta: tre condanne in appello per la famiglia Musca

Il procedimento-bis ha portato a nuove condanne per la famiglia Musca, una delle più celebri famiglie di Ravenna. La Corte d'Appello di Bologna ha emesso, ieri, le sentenze per bancarotta fraudolenta, condannando Giuseppe Musca, ex sindaco e imprenditore immobiliare, a 6 anni e 6 mesi; sua moglie, Susi Ghiselli, a 5 anni e 8 mesi; e il loro figlio, Nicola Musca, a 3 anni.

A queste pene si aggiungono provvisionali per vari milioni di euro. Questo segna la conclusione di un ulteriore capitolo in una vicenda giudiziaria complessa, che ha avuto inizio con indagini nel 2012 e il processo svoltosi a Ravenna. Nell'aprile del 2016, le indagini hanno portato al sequestro del Grand Hotel di via Mattei, insieme a otto appartamenti e un complesso immobiliare a Glorie di Bagnacavallo. Questa operazione rientrava nell'inchiesta "Holiday out", diretta dal procuratore capo Alessandro Mancini e dai sostituti Monica Gargiulo e Lucrezia Ciriello, per reati di bancarotta fraudolenta.

Il procedimento originario si era concluso nel 2018 con una severa condanna per Giuseppe Musca e sua moglie, mentre il figlio Nicola veniva assolto. Tuttavia, nel 2021, la Corte d'Appello di Bologna aveva annullato la sentenza di condanna, richiedendo un nuovo processo. Così è nato il procedimento-bis, che ha riportato la questione in aula a Bologna. 

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