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IL FATTO
22 Ottobre 2024 - 08:19
RIMINI – Il noto night club Lady Godiva, situato sotto il Grand Hotel, è stato protagonista di un maxi blitz della Squadra Mobile della Questura di Rimini nella notte tra il 25 e il 26 settembre 2018. L'operazione, coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani, ha fatto emergere un vasto giro di sfruttamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti, con l'esecuzione di 19 misure cautelari.
Nella giornata di lunedì, tre dei principali indagati hanno chiesto di patteggiare pene che variano dai 4 anni a 1 anno e 8 mesi. Per altri due, il pubblico ministero ha richiesto, in rito abbreviato, pene comprese tra i 9 e i 5 anni, mentre per gli altri 14 indagati è stato chiesto il rinvio a giudizio. Il giudice Raffaele Deflorio si è riservato di decidere, aggiornando l'udienza al prossimo 21 novembre.
Secondo le accuse, le “figuranti di sala” del Lady Godiva si concedevano ai clienti, mentre una banda di pusher riforniva i frequentatori del locale di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina. L'inchiesta era partita nell'autunno del 2016, quando gli inquirenti della polizia di Stato avevano messo nel mirino una rete di spacciatori attiva nel centro storico di Rimini.
Dall'indagine era emerso che i pusher frequentassero abitualmente il night club per vendere cocaina ai clienti. Il Lady Godiva è stato quindi messo sotto controllo, rivelando anche un giro di prostituzione gestito dal titolare, dal gestore e dall'addetto alla sicurezza, tutti già noti alle forze dell'ordine per reati simili. Tra le scoperte fatte, gli inquirenti sono riusciti a identificare anche gli autori della rapina di un orologio Bulgari subita da un noto avvocato riminese.
Per quanto riguarda la prostituzione, le indagini hanno documentato come le “artiste” del Lady Godiva intrattenessero i clienti nei privè, concedendosi per rapporti sessuali a fronte di una tariffa di 50 euro ogni 10 minuti. In caso di uscita dal locale, il costo lievitava fino a 4-500 euro l'ora. Un business fiorente che, in concomitanza con gli eventi fieristici riminesi, registrava picchi considerevoli. Anche il capitolo dello spaccio ha rivelato guadagni notevoli. Durante le indagini, è stato possibile sequestrare circa un chilo di sostanze stupefacenti, in gran parte cocaina.
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