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La tragedia

Dolore e solidarietà davanti ai cancelli chiusi della Toyota di Bologna

Centinaia di lavoratori in sciopero per le vittime dell'incidente, presenti anche autorità locali e dirigenti aziendali

Dolore e solidarietà davanti ai cancelli chiusi della Toyota di Bologna

Un silenzio assordante ha avvolto i cancelli chiusi della Toyota Handling di Borgo Panigale, a Bologna, dove centinaia di persone si sono radunate per esprimere il loro dolore e la loro solidarietà in seguito alla tragica esplosione che ha scosso lo stabilimento. L'incidente, avvenuto mercoledì, ha causato la morte di Lorenzo Cubello e Fabio Tosi, lasciando feriti altri undici lavoratori. Un evento che ha scosso non solo la comunità locale, ma anche l'intero settore industriale, sollevando l'ennesimo interrogativo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.



La manifestazione, convocata dall'Unione Sindacale di Base (USB) in concomitanza con lo sciopero indetto dai metalmeccanici di CGIL, CISL e UIL, ha visto la partecipazione non solo dei lavoratori della Toyota, ma anche di quelli di tutti gli stabilimenti europei dell'azienda. Un gesto di unità e protesta che sottolinea l'urgenza di affrontare le questioni legate alla sicurezza sul lavoro. Tra i presenti, anche figure istituzionali di rilievo come l'assessore regionale al lavoro Vincenzo Colla e il sindaco di Bologna Matteo Lepore, insieme ai candidati alla presidenza della regione del centrosinistra Michele De Pascale e della sinistra radicale Federico Serra.

L'assessore Colla ha sottolineato l'importanza di andare oltre la semplice solidarietà, affermando: "Non è più sufficiente portare solidarietà, dobbiamo portare dei fatti che siano in grado di determinare rigore nella prevenzione prima, non dopo". Parole che risuonano come un monito per le istituzioni e le aziende, chiamate a un impegno concreto per garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose.

Tra la folla, anche l'amministratore delegato della Toyota Handling, Michele Candiani, visibilmente provato, ha voluto partecipare al presidio portando un mazzo di fiori in memoria delle vittime. Un gesto simbolico, ma carico di significato, che ha voluto esprimere la vicinanza dell'azienda ai lavoratori colpiti dalla tragedia. Candiani ha pronunciato poche parole, ma significative, per stringersi ai lavoratori in cassa integrazione, in attesa di chiarire la dinamica dell'incidente e di conoscere i tempi di riapertura dello stabilimento.

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