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La grande frana non si ferma: allarme nel bolognese

Avanza di 40-80 metri al giorno: le parole del sindaco Alessandro Santoni

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La frana delle Ca' di sotto

Nel cuore dell'Emilia-Romagna, precisamente nel Bolognese, una frana di dimensioni significative continua a destare preoccupazione tra gli abitanti e le autorità locali.

È il primo novembre 2024, e la situazione, monitorata costantemente, non mostra segni di arresto. La frana avanza lentamente, ma inesorabilmente, mettendo a rischio il territorio circostante. 

«Più consistente è l'avanzamento della parte medio-alta, caratterizzata ancora da velocità elevate, dell'ordine dei 40-80 metri al giorno», dice il sindaco Alessandro Santoni che pubblica un video della situazione. La frana è lunga un chilometro e mezzo.
«In questo momento tutte le forze sono concentrate alla ricerca di una soluzione veloce, per quanto temporanea, che possa far defluire le acque del torrente Sambro in vista del prossimo inverno».

 

«Ecco dunque - si legge nel post del sindaco - che il delicato scavo a piede frana per la realizzazione del canale scolmatore è in corso, ed una volta terminato verranno posizionate al di sotto dello scorrimento due condotte per tenere ancora più basso la quota lago. Intanto ieri sono entrate in funzione altre 3 elettropompe, ad integrazione di quelle già presenti, ed oggi si prevede di accenderne almeno altre 2.
Nella notte, questo sistema ci ha consentito dopo 10 giorni di apprezzare un abbassamento del livello del lago: - 8 cm nelle ultime 12 ore. Avanti tutta!». 

La frana, che si muove con una lentezza quasi impercettibile, rappresenta una minaccia costante per le infrastrutture e le abitazioni della zona. Le autorità locali, in collaborazione con esperti geologi, stanno cercando di comprendere le dinamiche di questo movimento terrestre per poter intervenire in modo efficace.

La domanda che molti si pongono è: quanto tempo abbiamo prima che la situazione diventi critica?



Le preoccupazioni riguardano non solo la sicurezza delle abitazioni, ma anche la viabilità e l'accesso ai servizi essenziali.
Le autorità locali, consapevoli della gravità della situazione, hanno messo in atto una serie di misure per mitigare i rischi. Tra queste, il monitoraggio costante della frana e la pianificazione di eventuali evacuazioni. Tuttavia, la complessità del fenomeno richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga non solo geologi, ma anche ingegneri e urbanisti. La sfida è quella di trovare soluzioni che possano garantire la sicurezza senza compromettere la vivibilità del territorio.

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