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Emergenza freddo a scuola

Emergenza freddo all'Istituto Mattei di San Lazzaro di Savena: aule gelide e studenti costretti a tornare a casa

Con le temperature inferiori a 15 gradi, Il dirigente dell'istituto Fiorini chiede soluzioni urgenti

Emergenza freddo all'Istituto Mattei di San Lazzaro di Savena: aule gelide e studenti costretti a tornare a casa

Istituto Mattei San Lazzaro

Nelle aule dell'Istituto Mattei di San Lazzaro di Savena, il freddo è diventato un ospite indesiderato, costringendo gli studenti a battere i denti e, in alcuni casi, a tornare a casa. Una situazione che si ripete, come un disco rotto, e che ha spinto il dirigente scolastico Roberto Fiorini a prendere provvedimenti immediati.





Ad essere protagonista questa volta è stata la classe 5LB, che è stata autorizzata dal preside ad uscire alle 9.45 a causa della temperatura inferiore ai 15. La questione non è nuova. Già la scorsa settimana, la classe 2 GL aveva vissuto la stessa esperienza. La parte più vecchia dell'edificio, risalente a decenni fa, non riesce a trattenere il calore, soprattutto quando il riscaldamento rimane spento durante il fine settimana.




Il dirigente scolastico non ha perso tempo e ha subito avvisato la Città Metropolitana, che ha inviato dei tecnici per valutare la situazione. Tuttavia, Fiorini è consapevole che una soluzione temporanea non basta. Fiorini ha dichiarato al Resto del Carlino :"Abbiamo chiesto che domani, che a San Lazzaro è festa patronale, il riscaldamento venga lasciato acceso in modo da non ritrovarsi punto e a capo mercoledì", ha spiegato. Ma la vera sfida è trovare una soluzione definitiva, un obiettivo che sembrava a portata di mano con i fondi del PNRR, che però non sono stati stanziati per questo tipo di problematiche.

A complicare ulteriormente la situazione, nella mattinata di ieri, alcune finestre sono state lasciate aperte da alcuni alunni in un’altra aula, costringendo un'altra classe a uscire prima. "Li avrei potuti denunciare per interruzione di pubblico servizio, ma credo nel dialogo e non nella punizione", ha commentato Fiorini, che ha preferito avvisare i genitori e sperare in un cambiamento di atteggiamento da parte degli studenti.

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