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Uno Bianca, 30 anni dopo: ecco 2 mostre e un sito internet

Composta per la maggior parte da poliziotti, la banda ha ucciso 23 persone e ne ha ferite oltre 100

Uno Bianca, 30 anni dopo: ecco 2 mostre e un sito internet

Uno Bianca, 30 anni dopo: ecco 2 mostre e un sito internet

Sono passati trent'anni dall'arresto di Roberto Savi e degli altri membri della Banda della Uno Bianca, un gruppo criminale che ha seminato terrore tra il 1987 e il 1994. Composta per la maggior parte da poliziotti, la banda ha ucciso 23 persone e ferito oltre 100, lasciando una cicatrice indelebile nella storia criminale del paese. Per mantenere viva la memoria di queste tragiche vicende e delle loro vittime, è stato lanciato un nuovo progetto dedicato alla documentazione e alla divulgazione di questa storia, che coinvolge il sito internet www.unobianca.it e due mostre commemorative.

Il progetto, che ha preso forma grazie all'impegno dell'Associazione delle vittime della Uno Bianca, di ScriptaBo Aps (l'Associazione delle scrittrici e degli scrittori di Bologna e dintorni), e della Rete Archivi del Presente, è stato presentato oggi all'Archivio di Stato di Bologna, alla presenza di importanti esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni locali. Tra questi, Francesca Delneri, vicedirettrice dell'Archivio di Stato, Alberto Capolungo, presidente dell'Associazione delle vittime della Uno Bianca, e Maurizio Matrone, scrittore ed ex poliziotto, che ha curato il progetto.

Il sito unobianca.it, lanciato oggi, si presenta come un archivio digitale e partecipato, concepito come una "chiamata alla memoria". Il portale invita i cittadini a contribuire con materiali audio, video, fotografici o documentali, creando un'importante risorsa collettiva che potrà essere consultata online. Ogni contributo, sia esso storico, personale o ricostruttivo, avrà un valore fondamentale per mantenere viva la memoria di questi crimini.

In parallelo al sito, saranno allestite due mostre, che prenderanno vita nel novembre del 2025 e dureranno fino a gennaio 2026. La prima mostra sarà ospitata presso l'Archivio di Stato di Bologna e avrà come focus la ricostruzione degli eventi criminali, basata sui documenti originali delle indagini e dei processi conservati nell'Istituto. Questi materiali, versati nel 2021 dalla Procura e dal Tribunale di Bologna, sono stati recentemente riordinati e digitalizzati grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna.

La seconda mostra avrà luogo al Museo Memoriale della Libertà di Bologna, e offrirà un percorso espositivo che unisce proiezioni, installazioni e reperti storici. Qui, i visitatori potranno rivivere le drammatiche vicende legate alla Uno Bianca, tra cui una ricostruzione dell'auto dei carabinieri colpita dai proiettili nella strage del Pilastro e una sezione dedicata alla stessa "famigerata" Uno Bianca. Inoltre, gli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Bologna contribuiranno con un allestimento che racconta, attraverso un'installazione, la violenza dei crimini della banda e il contesto storico in cui si sono svolti.

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