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Dalla propaganda alla cellula terroristica a Bologna: il silenzio dei fratelli Mushtaq davanti al giudice

Al Qaeda e Isis: la lotta attraverso i social e l’indottrinamento dei giovani

Dalla propaganda jihadista alla cellula a Bologna:  il silenzio dei fratelli Mushtaq davanti al giudice

Si è svolto ieri l'interrogatorio dei fratelli Rida e Hasham Mushtaq, 22 e 19 anni, originari del Pakistan ma residenti in Italia, accusati di gravi reati legati al terrorismo. I due giovanissimi, noti alle forze di sicurezza, hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari.

Rida Mushtaq, secondo le indagini, sarebbe la leader di un'organizzazione terroristica, "Da’wa Italia", che incitava alla violenza e alla jihad in nome di Al Qaeda e dell'ISIS. La giovane avrebbe utilizzato piattaforme come TikTok, Telegram, WhatsApp e Instagram per reclutare nuovi membri e diffondere propaganda estremista. Le accuse nei suoi confronti includono istigazione a delinquere, per aver promosso e sostenuto atti terroristici attraverso i suoi canali social.

Her fratello, Hasham, è accusato di arruolamento con finalità terroristiche. Si sostiene che, sotto la guida della sorella, sia stato indottrinato alla causa jihadista, un processo che avrebbe coinvolto anche altri giovani.

L'arresto è avvenuto il 24 dicembre scorso durante un blitz dei carabinieri del Ros, che hanno svelato la rete di propaganda gestita dai due. L’organizzazione non solo cercava nuovi adepti tra i giovani italiani, ma aveva anche come obiettivo l'educazione all'uso dei social media per diffondere messaggi estremisti. La diffusione delle ideologie jihadiste era promossa come una battaglia globale contro l'Occidente, utilizzando strumenti digitali moderni per raggiungere una platea giovane e facilmente influenzabile. Intanto, i familiari dei fratelli Mushtaq hanno mantenuto il silenzio, non rilasciando dichiarazioni pubbliche sulla vicenda

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