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Scontri a Bologna

Scontri di Bologna: danni per oltre 70mila euro

Il Comune: "Non c'è alcuna causa giusta per distruggere una città", ora la denuncia contro i responsabili

Scontri di Bologna: danni per oltre 70mila euro

La notte tra sabato e domenica scorsa, Bologna è stata teatro di una serie di atti vandalici che hanno lasciato un segno indelebile sul volto della città. Un bilancio che, al momento, ammonta a oltre 70mila euro, ma che sembra destinato a crescere. Il Comune, con fermezza, ha già annunciato la volontà di sporgere denuncia contro i responsabili, sottolineando che "non c’è alcuna causa giusta per distruggere una città".

Le immagini di cassonetti in fiamme in Piazza Verdi, alimentati anche da biciclette Mobike esplose, hanno fatto il giro dei media, simbolo di una violenza che ha colpito duramente il cuore di Bologna. Nella lista dei danni si contano vetrine distrutte, scritte vandaliche sui muri della città, tra cui la Basilica di San Petronio, imbrattata con vernice rossa con frasi come "Ramy vive e lotta" e simboli anarchici. "Le scritte sui muri restaurati sono chiaramente impattanti", spiegano da Palazzo d’Accursio, evidenziando la necessità di interventi di restauro particolari e costosi.


Colpiti anche beni privati, con esercizi commerciali presi di mira e danneggiati. "Sentiremo le associazioni di categoria, cercheremo di dare una mano anche a quei negozianti che hanno subito danni", ha dichiarato l’amministrazione comunale, promettendo supporto ai commercianti colpiti.



Nonostante la devastazione, la risposta della città è stata rapida e decisa. Gli operatori hanno lavorato incessantemente per ripulire le strade e ripristinare un senso di normalità. "Riaprire subito è la migliore risposta a questa inciviltà", hanno affermato in coro le associazioni di categoria Confcommercio Ascom e Confesercenti. La pulizia straordinaria, tuttavia, comporterà ulteriori costi, aggravando un bilancio già pesante.

Il sindaco Matteo Lepore, in consiglio comunale, ha ribadito la posizione ferma dell’amministrazione: "Non c’è alcuna causa giusta per devastare una città". La rabbia e l’indignazione dei cittadini sono palpabili, e il Comune ha già dato mandato agli uffici di procedere con la denuncia e di chiedere un risarcimento per i danni subiti. "Abbiamo raccolto una forte rabbia da parte dell’opinione pubblica", ha sottolineato Lepore, esprimendo un sentimento condiviso da molti bolognesi.


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