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Automedicazione dei bambini e i pericoli per la salute: il ruolo del pediatra e false informazioni

Un convegno di Motore Sanità spiega l'importanza della corretta comunicazione tra dottori e famiglie

Automedicazione dei bambini e i pericoli per la salute: il ruolo del pediatra e  false informazioni

foto di repertorio

Un argomento di grande rilevanza per milioni di genitori è rappresentato dalla gestione della febbre e del dolore lieve o moderato nei bambini. La tendenza crescente all'automedicazione, alimentata anche dall'uso di fonti non sempre attendibili, è stata al centro delle discussioni nel corso del convegno "Dalla comunicazione all'appropriatezza in pediatria. Focus su dolore e febbre", organizzato a Vicenza da Motore Sanità, con il sostegno di Angelini Pharma. L'evento ha messo in luce un aspetto fondamentale: l'importanza dell'appropriatezza prescrittiva e la necessità di evitare l'uso scorretto di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che, se somministrati senza il parere del medico, possono causare effetti indesiderati rilevanti nei giovani pazienti.

Un'indagine recente condotta dalla Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) ha rivelato che vi è un crescente ricorso all'automedicazione tra i genitori, con particolare riferimento all'uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). I dati indicano che il 49% dei bambini riceve queste terapie basandosi spesso sul "passaparola" prima ancora di consultare un medico pediatra. Questo fenomeno sottolinea un problema di disinformazione che potrebbe essere mitigato rafforzando il ruolo del pediatra e promuovendo campagne educative sull'uso appropriato dei farmaci per febbre e dolore. Antonio D’Avino, presidente della FIMP, ha evidenziato che "la febbre è una delle principali cause di ansia per i genitori e spesso conduce a visite non necessarie o accessi ai pronto soccorso". Egli ha inoltre sottolineato come, sebbene la febbre possa agire come un naturale meccanismo di difesa del corpo, sia cruciale che i genitori vengano istruiti su come distinguere i casi in cui è opportuno utilizzare specifici farmaci per alleviare dolore e fastidi, piuttosto che ridurre automaticamente la temperatura corporea con l'impiego di antinfiammatori.

La comunicazione tra pediatra e famiglia è emersa come un aspetto cruciale. Bruno Ruffato, segretario provinciale della Fimp di Vicenza, ha evidenziato che l'empatia e l'ascolto attivo sono fondamentali per instaurare una relazione di fiducia. Tuttavia, la crescente domanda di risposte rapide, spesso veicolate attraverso canali digitali, sta trasformando il modo in cui le famiglie interagiscono con i medici. Ruffato ha affermato: "È quindi necessario che il pediatra, pur adottando modalità di comunicazione moderne, mantenga il contatto diretto con i genitori per evitare il ricorso a soluzioni fai-da-te basate su informazioni non verificate". Osama Al Jamai, segretario nazionale alla Tesoreria della Fimp, ha messo in guardia contro il pericolo di informazioni errate diffuse tramite chat scolastiche e gruppi online. Ha spiegato che il pediatra è una figura centrale nella gestione della salute dei bambini e il suo ruolo deve essere riconosciuto e rispettato per prevenire trattamenti inappropriati. Il convegno ha anche affrontato il rilevante tema delle fake news in ambito sanitario. La diffusione di informazioni imprecise sui social media può compromettere l'aderenza alle linee guida mediche e danneggiare la salute dei più piccoli.

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