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Alex Bonucchi, tutti assolti: la madre e gli amici scendono in piazza per chiedere giustizia

Presidio sotto al Municipio per sollecitare l'intervento della Farnesina sul caso giudiziario in corso in Algeria, dove il 25enne modenese ha perso la vita nella piscina di un hotel.

Alex Bonucchi, tutti assolti: la madre e gli amici scendono in piazza a chiedere giustizia

Alex Bonucchi

La morte di Alex Bonucchi, giovane modenese di 25 anni, avvenuta in circostanze tragiche e controverse in Algeria, continua a suscitare indignazione e richieste di giustizia da parte della sua famiglia e dei suoi amici. Il 25enne perse la vita nel gennaio del 2021, folgorato da un cavo scoperto accanto alla piscina dell'hotel dove alloggiava per lavoro. Un dramma che ha portato a un processo in Algeria, conclusosi con l'assoluzione degli imputati e l'attribuzione del decesso a un malore, una sentenza che la famiglia Bonucchi non può accettare.

Barbara degli Esposti, madre di Alex, insieme a familiari e amici, ha organizzato un presidio sotto il municipio per chiedere un intervento della Farnesina sul procedimento giudiziario algerino. "Noi chiediamo un minimo di giustizia, chiediamo di avere voce in capitolo. Visto che mio figlio non ce l'ha più", ha dichiarato con fermezza. La madre di Alex non si arrende e continua a lottare affinché venga fatta chiarezza sulla morte del figlio. "Mio figlio è stato ammazzato in una piscina di un hotel in Algeria. Questi signori sono stati assolti. Ed è ora che lo Stato italiano faccia qualcosa", ha aggiunto, sottolineando il silenzio delle istituzioni italiane nonostante le ripetute sollecitazioni.



Il processo algerino è stato caratterizzato da numerose zone d'ombra. La salma di Alex è tornata in Italia senza cuore e senza polmone destro, organi seppelliti in Algeria senza il consenso della famiglia. "Questi organi devono tornare in Italia", ha affermato Barbara degli Esposti, che ha già presentato due appelli e ora chiede la cassazione. L'avvocato Roberto Ghini, che segue la vicenda, ha espresso forti critiche verso la giustizia algerina: "Non è stato eseguito un accertamento dei fatti che sia minimamente accettabile. Credo che l'intervento, per essere effettivo, debba essere un intervento governativo, un intervento statale nei confronti del governo dell'Algeria".

In piazza Grande, a sostenere la famiglia Bonucchi, c'era anche il sindaco Massimo Mezzetti, che ha espresso la propria vicinanza: "Credo che sia il minimo che un genitore, una mamma e un padre, possano chiedere giustizia per il figlio morto in circostanze non chiare e dove forti sono i sospetti". Mezzetti ha sottolineato l'importanza di un intervento del governo italiano per far emergere la verità su quanto accaduto. "Il comune è vicino a loro, perché credo che sia prima di tutto un fatto di umanità", ha concluso.



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