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La crisi del Tridente

Maserati verso la Cina? Ecco chi è il nuovo general manager

La scelta dopo le parole di Carlos Tavares. La sfida del brand luxury, ma intanto da Modena escono solo 220 auto

Maserati verso la Cina? Ecco chi è il nuovo general manager

Addio Motor Valley, il futuro di Maserati è in Cina? La Casa del Tridente sta riorganizzandosi per superare il momento a dir poco critico, nell'attesa che Stellantis, di cui Maserati fa parte, chiarisca i suoi piani, soprattutto con le date di uscita dei nuovi modelli, tra i quali la Quattroporte. E per questo si affida a un nuovo manager.

La scelta del ceo Davide Grasso è caduta su Hangbang Yu,  una grande esperienza in Genesis China, MG Europe e SAIC Volkswagen: adesso è il nuovo general manager di Maserati. Una scelta che lascia intendere come Maserati voglia guardare con attenzione al mercato cinese, proprio uno di quelli che - assieme a quello russo - ha sempre rappresentato un'ottima piazza per le automobili di lusso.

Secondo i dati della Fim-Cisl, dopo l'uscita di scena di modelli come il Levante che era prodotto a Mirafiori, la produzione di Maserati è letteralmente crollata: dallo stabilimento torinese escono poche unità della GranTurismo, mentre da Modena, nei nove mesi del 2024, sono uscite appena 220 vetture. Un calo del 75,8% rispetto allo stesso periodo del 2023.

A una nostra precisa domanda, il ceo di Stellantis, Carlos Tavares aveva detto che su Maserati "abbiamo un problema di marketing. Non penso che abbiamo fatto abbastanza per posizionare la marca come un puro brand di luxury". Il piano al momento è continuare con GranTurismo e GranCabrio a Mirafiori, ma la sola MC20 è oggettivamente insufficiente per Modena. Basterà il riposizionamento del marketing, magari proprio con obiettivo la Cina? 

Intanto la politica si muove sulla situazione Maserati: i deputati modenesi del PD, Stefano Vaccari e Maria Cecilia Guerra, hanno annunciato che chiederanno al CEO di Stellantis, Carlos Tavares, garanzie sul futuro della Maserati durante l'audizione dell'11 ottobre in commissione attività produttive alla Camera dei Deputati. "Chiederemo parole chiare sul destino della Maserati e al governo di conoscere i passi che intende compiere per salvaguardare il futuro dell'azienda e dei lavoratori", hanno dichiarato. "Sradicare Maserati dal territorio in cui è nata e cresciuta significa tradirne la natura, la storia e l'eccellenza che rappresenta nel mondo", avvisano i deputati del PD. La Maserati non è solo un marchio, ma un simbolo del "made in Modena", un'eccellenza che ha sempre fatto la differenza grazie alle persone che vi lavorano, con le loro passioni e competenze uniche. La politica locale è determinata a fare di tutto per scongiurare la fine della Maserati e favorirne il rilancio, per il bene dell'azienda e della comunità locale.

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