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San Lazzaro: 350 tonnellate di rifiuti raccolti e 40 interventi di soccorso

La risposta del comune e delle forze di soccorso all'emergenza

Alluvione a San Lazzaro: 350 tonnellate di rifiuti raccolti e 40 interventi di soccorso

Rifiuti in acqua

L'alluvione che ha colpito San Lazzaro di Savena a partire dal 19 ottobre ha messo in moto una macchina organizzativa senza precedenti. In poche ore, il cielo ha riversato sulla città 160 mm di pioggia, l'equivalente di due mesi di precipitazioni autunnali. Una sfida che ha visto il comune e le forze di soccorso impegnarsi in un'operazione di emergenza che ha coinvolto centinaia di persone e risorse ingenti.



In consiglio comunale, è stato tracciato un primo bilancio dell'emergenza: oltre 350 tonnellate di rifiuti sono state raccolte, mentre i vigili del fuoco hanno effettuato circa 40 interventi per liberare le abitazioni dai detriti e dall'acqua accumulata.

La spesa sostenuta per affrontare l'emergenza si aggira al momento sui 600mila euro, ma si stima che possa superare il milione di euro nei prossimi interventi di ripristino. La situazione è ancora in divenire, con diverse aree ancora in condizioni critiche, soprattutto nel quartiere Farneto.

Il Centro Operativo Comunale (COC) ha coordinato 14 riunioni per pianificare gli interventi, mentre la sindaca ha illustrato i dettagli in consiglio comunale. Sono state emanate 19 ordinanze per garantire la sicurezza, tra cui tre per l'evacuazione di abitazioni vicine ai corsi d'acqua.

Attraverso il sistema Alter System, circa 19mila persone, il 70% dei contatti raggiunti, hanno ricevuto comunicazioni d’emergenza. Anche le chat di vicinato si sono rivelate preziose per avvisare la popolazione sui pericoli del maltempo.



Sul fronte della logistica, due aree, il parcheggio di via Selleri e quello di via Pilati, sono state adibite per lo stoccaggio dei rifiuti ingombranti.
Dal 20 al 28 ottobre, Hera ha gestito 36 turni di veicoli speciali con bracci di carico, conferendo 348 tonnellate di rifiuti agli impianti di smaltimento. Nei giorni successivi all’alluvione, sono stati necessari dai tre ai cinque autospurghi quotidiani per liberare le strade dal fango, mentre il servizio di manutenzione comunale ha messo a disposizione mezzi per la rimozione di detriti e la verifica delle infrastrutture stradali.

I volontari, coordinati dalla polizia locale, hanno superato il migliaio, tra cui quelli della pubblica assistenza e di altre associazioni locali. Il PalaYuri ha ospitato le squadre della protezione civile giunte da Umbria, Lombardia e Valle d’Aosta, e ha fornito fino a 500 pasti al giorno a volontari e cittadini. Per chi si trovava in condizioni di fragilità, i servizi sociali hanno garantito un monitoraggio continuo, mentre 19 nuclei familiari hanno potuto usufruire del supporto psicologico offerto dal Distretto AUSL Savena-Idice.

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