Fermato a Imola un 26enne egiziano per una serie di violenze e minacce

A Imola, un 26enne di origine egiziana, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Imola, con accuse che vanno dai maltrattamenti in famiglia alla rapina aggravata, passando per la detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Tutto è cominciato con una telefonata disperata di una donna, che ha chiesto aiuto ai militari dopo essere stata costretta ad aprire la porta di casa a un giovane armato di coltello. L'uomo, in preda all'agitazione, cercava un 45enne, coinquilino della donna, accusandolo di avere una relazione con la sua compagna. La situazione è rapidamente degenerata: il 26enne ha aggredito il 45enne con pugni e una coltellata di striscio al volto, per poi sottrargli lo smartphone e fuggire a bordo di un taxi.

Le ricerche dei carabinieri si sono intensificate quando è emerso che il fuggitivo aveva raggiunto l'abitazione dei suoceri, dove la compagna si era rifugiata con il figlio piccolo, in seguito a un provvedimento di codice rosso per una precedente aggressione. Qui, l'uomo ha aggredito nuovamente la donna e sottratto il bambino, portandolo via con il taxi che lo attendeva all'esterno. Un gesto disperato che ha messo in allarme le forze dell'ordine.

Il 26enne è stato infine rintracciato nella sua abitazione, in evidente stato di agitazione, con il figlio in braccio in lacrime. I carabinieri, con grande professionalità, sono riusciti a convincerlo a consegnare il bambino, evitando ulteriori traumi. L'arresto è avvenuto senza ulteriori incidenti, ma non senza minacce: "Ora vado in carcere, ma quando esco li uccido tutti", ha dichiarato. Durante la perquisizione domiciliare, i militari hanno rinvenuto 79 grammi di marijuana e lo smartphone rubato al 45enne. 

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