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SCUOLA & INVESTIMENTI
30 Gennaio 2025 - 08:35
Immagine di repertorio
L’abbandono scolastico resta una delle emergenze più gravi del sistema educativo italiano, con numeri che pongono il Paese tra i peggiori in Europa. Il 10,5% degli studenti lascia gli studi prima del diploma, un dato che colloca l’Italia al quinto posto negativo nell’Unione Europea, dietro solo a Romania, Spagna, Germania e Ungheria.
A lanciare l’allarme è il Centro Studi della Fondazione Art. 49, che sottolinea la necessità di azioni concrete per frenare il fenomeno e garantire pari opportunità a tutti gli studenti.
L’analisi della Fondazione Articolo 49 mette in evidenza un’Italia spaccata, dove la dispersione scolastica colpisce con maggiore forza alcune aree del Paese, aggravando le disuguaglianze sociali ed economiche. Senza interventi mirati, il rischio è quello di lasciare indietro intere generazioni, privandole di opportunità fondamentali per il loro futuro.
La situazione varia considerevolmente da una regione all'altra. La Sardegna, con un tasso del 17,3%, e la Sicilia, con il 17,1%, registrano i livelli più elevati, seguite dalla Provincia Autonoma di Bolzano con il 16,2%. Queste aree si annoverano tra le 20 peggiori in Europa. In contrasto, l'Umbria (5,6%), il Lazio (6,1%) e le Marche (6,1%) si distinguono per i risultati più favorevoli. Complessivamente, in Italia, 11 delle 21 regioni superano la soglia critica del 9% stabilita dall'Unione Europea.
I dati del aggiornati al 2023 dell'abbandono scolastico in Europa. Fonte: Eustat/Flourish
Uno dei principali impedimenti risiede nella insufficienza di finanziamenti. L’Italia dedica soltanto il 4,1% del suo Prodotto Interno Lordo all'educazione, posizionandosi al 23º posto tra i 27 Stati membri dell'Unione Europea, uno dei livelli più esigui del continente. In confronto, Svezia e Belgio destinano rispettivamente il 7,1% e il 6,3% del loro PIL al settore educativo, generando effetti positivi sulla qualitàalunni che portano a termine il percorso scolastico.
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