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Il caso
05 Febbraio 2025 - 07:00
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nota come Antitrust, ha recentemente imposto una multa di 8 milioni di euro alle società General Logistics Systems B.V., General Logistics Systems Italy e General Logistics Systems Enterprise. Questa decisione, annunciata tramite un comunicato ufficiale, è scaturita da una serie di comportamenti che l'Antitrust ha definito "pratiche commerciali scorrette", in violazione del Codice del Consumo.
Al centro della vicenda vi è l'iniziativa di sostenibilità ambientale denominata "Climate Protect", attraverso la quale Gls ha tentato di costruire un'immagine di azienda rispettosa delle tematiche ambientali. Tuttavia, secondo quanto rilevato dall'Antitrust, tale iniziativa è stata condotta in maniera carente di trasparenza e rigore, aspetti particolarmente rilevanti in un settore tradizionalmente ad alto impatto ambientale come quello delle spedizioni e del trasporto di merci. Con la crescente attenzione verso le questioni ecologiche, i consumatori sono diventati più esigenti e critici, influenzando le loro decisioni di acquisto e la reputazione delle aziende. In questo scenario, le affermazioni ambientali di Gls si sono rivelate poco chiare, specifiche, precise, inequivocabili e verificabili.
L'Antitrust ha messo in luce che ai clienti abbonati ai servizi di General Logistics Systems Enterprise veniva imposta l'adesione al programma "Climate Protect" e il pagamento di un contributo economico per ottenere un certificato di compensazione delle emissioni di CO2. Questo contributo è stato stabilito senza una preventiva verifica dei costi effettivi del programma, lasciando esenti dal pagamento i clienti di grandi dimensioni e suggerendo che le società del gruppo avrebbero contribuito in maniera significativa al finanziamento dell'iniziativa. In realtà, le società del gruppo Gls avrebbero trasferito interamente i costi sui propri clienti e imprese affiliate, raccogliendo contributi superiori alle spese effettivamente sostenute.
Le comunicazioni inviate ai clienti e alle imprese affiliate, insieme alle certificazioni sulle compensazioni delle emissioni di CO2, sono state giudicate ingannevoli, ambigue e non veritiere. Ciò ha sollevato ulteriori dubbi sulla trasparenza e sull'integrità delle pratiche commerciali adottate da Gls. L'Antitrust ha sottolineato l'importanza di una comunicazione chiara e verificabile, soprattutto quando si tratta di iniziative legate alla sostenibilità ambientale, che possono influenzare in modo significativo le scelte dei consumatori.
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