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Questo piccolo essere vivente è il segreto di lunga vita

I ricercatori hanno evidenziato in coloro che lo consumano un tasso di mortalità inferiore del 32%

Questo piccolo essere vivente è il segreto di lunga vita

Caffellatte e biscotti fatti in casa, cappuccino e cornetto al bar, oppure alternative più salutari come yogurt, frutta o un toast? Eppure, c'è anche chi sceglie di saltare completamente la colazione, nonostante gli esperti consiglino di non farlo. Ma se il segreto della longevità risiedesse altrove? Una recente ricerca scientifica suggerisce che la chiave per vivere più a lungo potrebbe risiedere in un alimento insolito per la colazione occidentale: i piccoli pesci, da consumare interi, senza rimuovere testa e spine. Questa è una pratica comune in Giappone, che sembra portare benefici sorprendenti.

Lo studio, condotto dalla Nagoya University Graduate School of Medicine e pubblicato sulla rivista Public Health Nutrition, ha analizzato le abitudini alimentari di oltre 80.000 persone in un arco di quasi un decennio. I risultati sono eloquenti: il consumo regolare di piccoli pesci interi è stato associato a una significativa riduzione del tasso di mortalità, in particolare per il cancro. Questi pesci – come sardine, bianchetti e sperlani – sono particolarmente ricchi di calcio e vitamina A e, in Giappone, sono parte integrante della dieta quotidiana fin dal mattino. Spesso vengono consumati essiccati, ma possono essere anche fritti o aggiunti ad altri piatti. "L'abitudine di mangiare piccoli pesci essiccati è tipica delle popolazioni costiere, come quella giapponese," ha dichiarato Takashi Tamura, autore dello studio. "Tuttavia, pensiamo che questa pratica possa portare benefici ovunque, contribuendo all'aumento dell'aspettativa di vita".

In Italia, il consumo di piccoli pesci interi non è una novità, sebbene il loro impiego avvenga prevalentemente nelle fritture piuttosto che nei pasti quotidiani. La ricerca suggerisce che integrarli con maggiore frequenza nella dieta, in diversi modi, potrebbe apportare vantaggi alla salute. I ricercatori hanno osservato che le donne che consumavano questi pesci da una a tre volte al mese, da una a due volte a settimana o più di tre volte a settimana, presentavano un rischio di mortalità inferiore fino al 32% rispetto a chi non li mangiava affatto. Per gli uomini, invece, i risultati non sono stati altrettanto chiari, probabilmente a causa di differenze nelle porzioni e in altri fattori dietetici.

Senza la necessità di stravolgere le proprie abitudini, questa scoperta apre nuove possibilità per una colazione più salutare. Dopotutto, se i giapponesi figurano tra i popoli più longevi al mondo, ci sarà pure un motivo. E forse quel motivo inizia proprio dalla tavola, partendo dal primo pasto della giornata.

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