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Ping pong, palestra per la mente: uno studio rivela i benefici neurologici del tennis tavolo

Il gioco stimolerebbe morfologia cerebrale e prontezza mentale

Ping pong, palestra per la mente: uno studio rivela i benefici neurologici del tennis tavolo

Foto di repertorio

Il ping pong, noto anche come tennis tavolo, non è soltanto un passatempo da oratorio o una disciplina olimpica per chi possiede riflessi fulminei. Potrebbe, infatti, rivelarsi un alleato insospettabile per il benessere del nostro cervello. È quanto emerge da un recente studio condotto in Cina sotto la guida della ricercatrice Chanying Zheng, che apre nuove prospettive sul rapporto tra l’attività fisica e la plasticità cerebrale.

L’indagine, caratterizzata da un rigoroso approccio scientifico, ha coinvolto due gruppi distinti: venti giocatori esperti con almeno sei anni di esperienza e ventuno individui senza esperienze motorie specifiche. I ricercatori hanno utilizzato la risonanza magnetica per analizzare due indicatori chiave della salute cerebrale: la connettività funzionale dinamica (dFC) e l’integrità della sostanza bianca, essenziale rete di fibre che consente al cervello di comunicare efficacemente.

I risultati ottenuti hanno sorpreso gli stessi scienziati: coloro che praticano regolarmente il ping pong presentano una struttura cerebrale meglio conservata, con valori significativamente più elevati di frazione di anisotropia (FA) e diffusività assiale (AD) in aree cruciali come il tratto corticospinale sinistro e il fascicolo longitudinale superiore.

In termini pratici, questo significa che i segnali nervosi transitano in modo più efficiente, veloce e con minore dispersione, come se il cervello fosse dotato di cavi più spessi e meglio isolati grazie alla pratica del tennis tavolo. Inoltre, l’analisi della connettività funzionale ha evidenziato una comunicazione più intensa e coordinata tra aree cerebrali fondamentali, come l’ippocampo (associato alla memoria), il cervelletto (coordinazione motoria) e il giro linguale (elaborazione visiva). Si tratta, dunque, di un dialogo interno più fluido, che si traduce in una sinfonia neurologica.

I benefici, tuttavia, non riguardano solo la morfologia cerebrale. I test cognitivi effettuati parallelamente hanno dimostrato che i giocatori di ping pong processano le informazioni più rapidamente e con maggiore precisione, migliorando la prontezza mentale, la capacità di prendere decisioni rapide, la concentrazione e la gestione multitasking.

In sintesi, il ping pong non è solo un gioco di riflessi, ma un vero e proprio allenamento completo per il corpo e la mente. Questa disciplina affina l’equilibrio tra azione e pensiero, tra movimento e intuizione. Non resta che impugnare la racchetta: a quanto pare, il cervello ne trarrà grande giovamento.

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