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Gli oggetti più strani bloccati agli aeroporti: dalle fionde alle tigri, ecco cosa non puoi portare

Dal chewing gum vietato a Singapore agli animali nascosti in valigia: il lato surreale dei controlli di sicurezza negli aeroporti

Gli oggetti più strani bloccati agli aeroporti: dalle fionde alle tigri, ecco cosa non puoi portare

Mentre sei in fila per il controllo di sicurezza, svuoti le tasche e ti chiedi se il tuo caricabatterie potrebbe essere considerato sospetto. Ma forse non immagini che, in qualche angolo del mondo, qualcuno ha cercato di imbarcare una fionda, un cucciolo di tigre o perfino la testa di una foca. E queste storie accadono più spesso di quanto ci si aspetti, con una fantasia che sembra uscita da un film assurdo.

Esiste un universo parallelo tra i corridoi degli aeroporti, dove cartelli con divieti incredibili e oggetti sequestrati sfidano ogni logica. Ad esempio, alle Maldive la fionda è proibita, non tanto per il pericolo in sé, ma per l’abilità sovrumana che servirebbe per usarla a bordo di un aereo. In Italia, però, è lo zucchero a velo a suscitare preoccupazioni. Sì, proprio quello che usi per decorare il pandoro, che deve essere messo in stiva per evitare scontri con i NAS aeroportuali.

E se pensi che queste siano stranezze locali, a Singapore la vera minaccia è la gomma da masticare. Dal 1992 è vietata, salvo prescrizione medica. Se non hai una ricetta, rischi una multa che potrebbe farti tremare le vene dei polsi. La gomma da masticare deve essere consumata solo a bocca chiusa e mai sputata, perché lì la pulizia è una religione e il chewing gum è considerato un affronto alla decenza pubblica.

In Sri Lanka, i tatuaggi raffiguranti Buddha non sono solo una questione estetica, ma un crimine. "Buddha è per essere rispettato, non per decorare il corpo", è il messaggio che arriva alle autorità. E chi infrange questa regola rischia pesanti sanzioni. Questo divieto non è un caso isolato: in ben 19 paesi, indossare abiti mimetici è illegale, poiché la moda militare è riservata esclusivamente ai soldati.

Gli Stati Uniti non sono da meno, e anzi, sembrano esserne orgogliosi. La TSA, l’ente che si occupa della sicurezza negli aeroporti americani, ha un profilo Instagram dove pubblica regolarmente foto degli oggetti sequestrati. Il catalogo è una miscela tra un mercatino delle pulci e un museo del bizzarro: caschi di Darth Vader, tirapugni, asce e persino teschi umani. In un caso davvero singolare, due donne hanno cercato di imbarcare una testa umana vera, non di plastica, all’aeroporto di Fort Lauderdale.

Ci sono poi i casi di "genio creativo": un uomo ha nascosto un coltello dentro un barattolo di maionese, mentre un padre ha cercato di far passare una pistola tra i peluche del figlio. Ma il premio per la follia dell’anno va a una signora australiana che ha provato a imbarcare ben 51 pesci tropicali nascosti sotto la gonna. Ma la storia più folle è quella di un uomo che ha cercato di portare con sé 18 scimmie legate alla cintura in partenza dalla Thailandia. Il loro prezzo sul mercato nero? 1500 dollari l’una.

A volte, invece, si tratta più di ingegno sconsiderato che di crimine. Come quando due turisti britannici hanno cercato di imbarcare il corpo del nonno fingendo che fosse ancora vivo. Un episodio che, seppur grottesco, ha fatto il giro del mondo e ha messo in difficoltà anche i controllori più esperti.

Così, tra una bottiglia d’acqua da bere in fretta e una pinzetta confiscata, ci rendiamo conto che gli aeroporti non sono solo luoghi di passaggio, ma vere e proprie palcoscenici dell’assurdo. Un luogo dove la rigidità delle norme si scontra con l’ingegnosità dell’essere umano.

La lezione? Prima di partire, controlla attentamente la tua valigia. E magari lascia a casa le scimmie, i teschi e la bustina di zucchero a velo.

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